I numeri parlano: in Italia una donna su tre ha subito violenza fisica o sessuale e l'80% è stata vittima di molestie. Di fronte a questi dati c'è un muro da abbattere, quello dell'indifferenza. Questo l'obiettivo del nuovo progetto curato dall'Associazione Nazionale Alpini. E la fanno proprio a Rimini, dove nacque il problema, dopo le centinaia di denunce online per molestie durante l'Adunata dello scorso anno. Sul tema le penne nere sono chiare: “Condanniamo questi comportamenti – dicono – ma non sappiamo se a metterli in atto furono nostri iscritti o uomini che indossavano solamente un cappello da alpino. Ma se uno di noi venisse giudicato colpevole – concludono - l'espulsione dall'Associazione sarebbe immediata”. Così nasce il manifesto culturale #controlemolestie e il Manuale di consapevolezza, che invita gli uomini a mettersi nei panni delle donne.
Un lavoro portato avanti di concerto con realtà femminili. "Il manifesta parte da un'affermazione forte, che senza uguaglianza non c'è dignità sociale e civile - spiega Paola Miglio, professionista della comunicazione e consulente dell'Associazione -. Il manuale invece si sofferma su cosa fare quando vedi molestie, ad esempio intervenire e distrarre il molestatore facendo finta di conoscere la vittima". Indicazioni rivolte a tutti, non solo agli alpini, che secondo i loro valori e principi daranno l'esempio e interverranno di fronte a comportamenti scorretti di chiunque. A partire dalla prossima Adunata. "Andiamo a Udine sereni - afferma Lino Rizzi, vice presidente nazionale dell'Ana - sapendo però che il comportamento dovrà sicuramente essere più attento". E poi l'incontro con sindaco e vice sindaca, che accolgono di buon grado l'iniziativa.
Nel video l'intervista a Massimo Cortesi (direttore del mensile L'Alpino), Paola Miglio (professionista della comunicazione e consulente dell'Associazione), Lino Rizzi (vice presidente nazionale dell'Ana), Jamil Sadegholvaad (sindaco di Rimini) e Chiara Bellini (la vice sindaca di Rimini)