A sviluppare il calcestruzzo autoriparante e sostenibile una startup italiana in procinto di sbarcare negli Usa. Che grazie ai suoi innovativi prodotti, ispirati da uno studio chimico-archeologico pubblicato da Science, permetterà di produrre su larga scala una nuova generazione di materiali da costruzione. Resilienti, durevoli e a basso impatto ambientale.
Il CEO della start up Paolo Sabatini spiega: "La nostra missione è quella di rendere più green e performante un ecosistema dai volumi enormi come quello del calcestruzzo. Per riuscirci, lavoriamo e continueremo a lavorare inseguendo due macro-obiettivi: aumentare la durabilità di questo materiale diminuendone l’impatto ambientale. Oggi siamo l’unico player che riesce a garantire un miglioramento della performance strutturale del 50% con una riduzione delle emissioni di CO2 del 20%". Sulla cattiva reputazione che ancora oggi accompagna questo materiale, dice che "è soprattutto legata ai problemi di durabilità nel tempo e all’impatto ambientale della sua filiera produttiva, in particolare all’utilizzo di uno dei suoi ingredienti principali, il cemento. Il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo definisce la sostenibilità come un driver di progresso che deve poggiare su tre pilastri: la sostenibilità economica, sociale e ambientale".