Un nuovo e corposo taglio annunciato da Gazprom all'Eni e lo stop ai flussi via gasdotto alla Francia segnano un'altra giornata nera sul fronte energia per l'Europa. La guerra del gas con Mosca è ormai entrata nel vivo e vede emergere via via con maggiore chiarezza la strategia del Cremlino: intrappolare il Vecchio Continente in una spirale fatta di prezzi alle stelle e approvvigionamenti sempre più a singhiozzo.
Intanto il Codacons ha presentato oggi un nuovo esposto all'Autorità per la concorrenza e a 104 Procure di tutta Italia chiedendo di aprire una indagine sulla nuova ondata di aumenti dei prezzi dei carburanti, alla luce delle possibili fattispecie di aggiotaggio e manovre speculative su merci, e di disporre sequestri presso le società petrolifere. “Oggi la benzina costa oltre il 25% in più rispetto allo scorso anno, mentre il gasolio è rincarato di circa il 33% sul 2021 - spiega l'associazione - Un andamento dei listini del tutto anomalo, che si registra nonostante il taglio delle accise disposto dal Governo e che non sembra essere giustificato dalle quotazioni petrolifere".
Nel video l'intervista a Floro Bisello, pres ADUSBEF Marche