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Rimini: consolato senegalese in Procura, incontro con Dassilva

L’omicidio di Pierina Paganelli è un caso molto seguito anche dalle cronache dei quotidiani in Senegal, Paese di origine dell’unico indagato, in carcere dal 16 luglio. Molti articoli su giornali e servizi televisivi sul caso.

26 set 2024
La palazzina di via del Ciclamino, a Rimini
La palazzina di via del Ciclamino, a Rimini

Il procedimento a carico del senegalese Louis Dassilva, l'unico indagato in carcere dal 16 luglio, ritenuto dagli inquirenti della squadra mobile di Rimini l'assassino di Pierina Paganelli, in via del Ciclamino, procede e lunedì, alle 12.30, nell'aula L del tribunale è stato fissato davanti al gip Vinicio Cantarini il conferimento dell'incarico al consulente tecnico.

Saranno analizzati i dispositivi informatici, cellulari e orologi digitali, oltre al computer e ad un tablet, appartenenti a Dassilva e sequestrati nella perquisizione seguita all'arresto. Sui due cellulari, i quattro orologi digitali e i due computer portatili si cercheranno i messaggi tra Louis e la donna con cui aveva una relazione, la nuora Manuela Bianchi, e non solo. Importante sarà anche capire cosa è stato cancellato e quando.

La Procura ha chiesto di estendere le analisi informatiche a partire da maggio del 2023, comprendendo così anche la data del 7 maggio quando Giuliano Saponi, marito di Manuela Bianchi, fu coinvolto in un terribile incidente stradale. In quell'occasione, secondo gli investigatori fu proprio la moglie a sospettare - presentò anche una denuncia in Procura - che il marito fosse stato aggredito volontariamente. Il gip, però, fissando l'udienza di lunedì prossimo ha già deciso che il periodo che si dovrà esaminare sarà solo quello strettamente connesso all'omicidio escludendo quindi l'incidente di Giuliano.

L'omicidio di Pierina è un caso molto seguito anche dalle cronache dei quotidiani in Senegal, paese di origine di Dassilva. Un clamore mediatico è arrivato ad un punto tale da spingere il consolato senegalese in Italia a prendere contatti con la Procura di Rimini. Ieri pomeriggio, due funzionari del consolato senegalese a Milano hanno incontrato il sostituto procuratore Daniele Paci al quale avrebbero offerto ampia collaborazione istituzionale.

Il consolato in rappresentanza del Paese di origine dell'unico indagato per omicidio si è detto interessato principalmente alla verità dei fatti. I funzionari hanno incontrato in carcere lo stesso Dassilva col quale avrebbero avuto un colloquio di circa un'ora e mezza. I contatti istituzionali si sono poi concretizzati anche con i legali di Dassilva, Riario Fabbri e Andrea Guidi.

Bocche cucite da parte del rappresentante consolare, che non ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti che ieri pomeriggio lo attendevano fuori dal tribunale. Del resto, come detto, da alcune settimane il caso Dassilva ha valicato i confini nazionali e risvegliato l'interesse dei media senegalesi. Anche nel Paese africano articoli e servizi televisivi si sono moltiplicati e così la vicenda è finita direttamente sul tavolo del consolato di stanza a Milano.





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