Sono passati 80 anni da quel 16 agosto 1944, quando all'alba tre giovani partigiani riminesi, Mario Capelli, Luigi Nicolò e Adelio Pagliarani, di 23, 22 e 19 anni, furono uccisi dai nazi-fascisti nella piazza centrale di Rimini. Una esecuzione che doveva essere «esempio e di remora a chiunque», tanto che i corpi dei tre giovani restarono esposti per due giorni in quella piazza, che poco dopo la Liberazione della città dal nazifascismo, avvenuta il 21 settembre, fu rinominata proprio piazza Tre Martiri. Questa mattina la cerimonia ufficiale, con la deposizione delle corone di alloro in via Ducale e nella piazza a loro dedicata. La cerimonia è partita da via Tiberio e accompagnata dalla musica della Banda Città di Rimini.
Quest'anno, come ha sottolineato il sindaco Jamil Sadegholvaad, c'è un nuovo monumento a ricordare il sacrificio estremo dei tre ragazzi, divenuti simbolo di una comunità che rifiuta qualsiasi forma di violenza o discriminazione: una cornice che preserva e accende l'attenzione, ha sottolineato il primo cittadino, che ha mostrato l'intervento anche alla nuova Prefetta di Rimini, Giuseppina Cassone.
“La memoria non è eterna – ha scritto Sadegholvaad sui social – ma va alimentata. E' un intervento di riqualificazione essenziale ma significativo, perché vuole accendere l'attenzione anche di non conosce, o tende a dimenticare, la storia e ricordarci ogni giorno i valori in cui la nostra città si riconosce”. Alle 21.30 spettacolo alla Corte degli Agostiniani, dedicato ai tre martiri, scritto da Riccardo Tabilio e diretto da Michele Di Giacomo.