Un racconto “sommario e parziale”, frutto di “testimonianze di detrattori”. Con una nota, la comunità San Patrignano si dissocia completamente dalla docu-serie “SanPa: Luci e Tenebre di San Patrignano”, messa in onda da Netflix.
"Per trasparenza e correttezza - spiega la Comunità di San Patrignano - abbiamo ospitato per diversi giorni la regista”, che è stata libera di parlare con chiunque all'interno della comunità. Le è stata inoltre fornito l'elenco di un ampio ventaglio di persone che hanno vissuto e o tuttora vivono nella Comunità affinché avesse “gli strumenti necessari per una ricostruzione oggettiva e informata”. Elenco – si legge nel comunicato – pressoché disatteso, “preferendo lasciare spazio ad un resoconto unilaterale che paia voler soddisfare la forzata dimostrazione di tesi preconcette”.
E parla di “timori fondati”, vista la preoccupazione espressa fin dall'inizio per gli effetti di un prodotto che poteva ricostruire gli eventi in maniera non equilibrata, né contestualizzata. Effetti che potrebbero ripercuotersi negativamente “sull'oneroso lavoro di recupero, reinserimento e prevenzione" degli oltre mille ospiti della struttura.
"Le spettacolarizzazioni, drammatizzazioni e semplificazioni presenti in un prodotto chiaramente costruito per scopi di intrattenimento commerciale - prosegue la nota - più che di seria ricostruzione documentaria che rispetti i canoni di oggettività per essere chiamata tale, potrebbero altresì colpire le purtroppo numerosissime persone e le loro famiglie che affrontano il grave problema della tossicodipendenza, oggi ancora emergenza nazionale. Persone alle quali San Patrignano ha sempre aperto le proprie porte e accolto gratuitamente in un programma terapeutico basato su principi e metodi molto distanti da quelli descritti nella docu-serie”. San Patrignano promette comunque lo stesso impegno di sempre.