Mentre le truppe di Kiev avanzano nelle regioni di Donetsk e Zaporizhzhia, alla centrale nucleare gli ucraini si preparano con esercitazioni su larga scala a un “possibile attacco terroristico russo”. In caso di reale pericolo, dovranno evacuare tutti i residente nel raggio di 30-50 km. Il Financial Times intanto conferma l'arresto del generale Surovikin per un suo presunto coinvolgimento nel tentato golpe, “nell'ambito di un giro di vite – scrive il quotidiano – contro i simpatizzanti di Wagner”. Proprio il gruppo di mercenari non potrà più operare in Ucraina, fa sapere la Difesa russa, perché il loro leader Prigozhin si è rifiutato di firmare un contratto con il Ministero. Il presidente Putin vola in Daghestan, primo viaggio pubblico dalla crisi del weekend scorso: bagno di folla e da parte sua un'insolita disponibilità a selfie e strette di mano. Forse un tentativo di riacquistare consenso popolare.
Ma per l'Alto rappresentante Ue Borrell un “Putin indebolito è il pericolo più grande”. A Mosca invece continua la missione del cardinale Zuppi: se da una parte il Cremlino fa sapere che non c'è stato nessun accordo e che la guerra continuerà, dall'altra l'inviato del Papa prova ad agire su altri fronti, come quello umanitario. Da qui l'incontro con Belova, la commissaria russa per i diritti dei bambini: per lei e per Putin la Corte penale internazionale ha spiccato due mandati d'arresto con l'accusa di deportazione di minori. Previsto anche l'incontro con il patriarca Kirill: in serata una celebrazione in cattedrale, dove si pregherà per la pace.