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Guerra in Israele, a Strasburgo minuto di silenzio per le vittime

Dibattito d'urgenza anche sull'Ucraina. Il Capo Delegazione Nicolini: "La pace è ora una chimera. Nessuno la sta cercando"

di Monica Fabbri
10 ott 2023
Nel video Marco Nicolini, Capo Delegazione
Nel video Marco Nicolini, Capo Delegazione

La guerra tra Israele e Hamas irrompe, inevitabilmente, nei consessi internazionali. Se ne parlerà a Strasburgo, dove è stato osservato un minuto di silenzio per le vittime durante la sessione autunnale del Consiglio d'Europa, a cui partecipa anche una delegazione sammarinese. Ma sono anche altri i fronti caldi su cui sono stati richiesti dibattiti d'urgenza a partire dalla grave situazione umanitaria in Nagorno-Karabakh: “Non si è arrivati da nessuna parte” – commenta il Capo Delegazione sammarinese Marco Nicolini - “parlamentari e ambasciatori hanno cercato una mediazione ma Azeri e Armeni sono fermi sulle proprie posizioni”.

Strasburgo torna poi a chiedere l'immediato rilascio del filantropo e attivista civile turco Osman Kavala, in prigione da sei anni nonostante la Corte europea dei diritti umani abbia stabilito, con due sentenze definitive, la sua scarcerazione. L'Assemblea parlamentare gli ha conferito il premio Vaclav Havel per i diritti umani. Lo ha ritirato la moglie, visibilmente commossa. Per il Presidente dell'Assemblea Tiny Kox convenzioni e sentenze vanno rispettate. Violazioni – rimarca – non sono più tollerabili.

“Questo significa che prima o poi qualche paese rischierà l'adesione”, afferma Nicolini. “Ma – aggiunge – i paesi che meno rispettano sentenze e convenzioni sono quelli più grandi, che sono al contempo anche i più grandi contribuenti. Noi stiamo già soffrendo moltissimo economicamente il fatto che la Russia sia fuori, dato che questo è un parlamento che costa molto. Quindi sarà difficile dire a chi non rispetta le convenzioni di non aderire più al Consiglio d'Europa. Però ha fatto bene il Presidente a dichiarare che prima o poi ci sarà un punto se non verrà rispettato ciò che viene da Strasburgo”.

In merito, invece, al dibattito sulla garanzia di una pace giusta in Ucraina, dal Capo Delegazione un'amara considerazione: “Mi sono astenuto in commissione perché mi sembra una risoluzione che non dica niente e che continui ad allontanarsi dalla pace. E' una mia personalissima opinione ma mi sembra che la pace in Ucraina sia ora una chimera perché nessuno la sta ricercando. Ma probabilmente mi sbaglio – chiosa – sono solo un rappresentante di un piccolo Paese”.






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