La Russia ammette di aver colpito il porto di Odessa, nelle ore successive all'accordo sul grano tra Kiev e Mosca. Ma smentisce, di fatto, di aver colpito i magazzini del grano. Nel raid russo, sostiene il Ministero della Difesa, sono stati distrutti una nave da guerra ucraina e un deposito di missili forniti dagli Usa all'Ucraina. La Russia manterrà i suoi impegni sull'export di prodotti agricoli, restrizioni o meno, assicura il ministro degli Esteri di Mosca Lavrov che, allo stesso tempo, apre nuovi possibili spiragli di dialogo, dicendo di non avere pregiudizi riguardo a una ripresa dei colloquio su temi che vadano oltre il grano.
Poi il messaggio all'Occidente: “Rimuova gli ostacoli sulle esportazioni di cibo e fertilizzanti russi”, dice Lavrov, con riferimento alle aziende che assicurano forniture alimentari. Dal canto suo, il presidente ucraino Zelensky si dice convinto che la guerra “non spezzerà l'Ucraina”. “Resisteremo”, aggiunge Zelensky secondo il quale gli ucraini non saranno “ostaggi dell'orrore” portato dagli invasori. Sul campo i combattimenti proseguono. Forti esplosioni sono state udite nella notte a Melitopol. Dall'altra parte, secondo fonti filorusse, gli ucraini hanno attaccato più volte nella regione del Donetsk. Le forze russe colpiscono Mykolaiv e l'esercito di Kiev ha la meglio in un'area del Lugansk.