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Libano: terza ondata di raid israeliani contro Hezbollah. Possibile prologo di un'operazione di terra

Scenari di guerra totale in Medio Oriente; fra le vittime, in Libano, anche due membri dello staff dell'agenzia ONU per i rifugiati

24 set 2024
Scenari di guerra totale in Medio Oriente; fra le vittime, in Libano, anche due membri dello staff dell'agenzia ONU per i rifugiati
Scenari di guerra totale in Medio Oriente; fra le vittime, in Libano, anche due membri dello staff dell'agenzia ONU per i rifugiati

“So che molti guardano il mondo oggi e vedono difficoltà”; “ma io no”. Quantomeno controintuitivo, Joe Biden, nel suo ultimo intervento da Presidente, all'Assemblea Generale dell'ONU. Con due crisi che stanno mietendo vittime a ritmi forsennati; con un Medio Oriente sull'orlo del baratro. Escalation che ha forse rovinato il suo discorso d'addio davanti ai leader mondiali. Si è limitato a dire come una soluzione diplomatica sia ancora possibile. Ma nulla, in questa fase, sembra fermare Israele, davanti alla possibilità di chiudere i conti con Hezbollah.

Già falcidiata dalle esplosioni in serie di dispositivi di comunicazione, e con una catena di comando ridotta ai minimi termini dopo i continui raid sulle proprie roccaforti alla periferia di Beirut. L'ultimo operativo di alto profilo eliminato sarebbe Ibrahim Qubaisi: capo dell'unità missilistica. Attiva anche oggi, in realtà; con nuovi barrage di razzi sul nord di Israele. Poca cosa, rispetto al martellamento dal cielo di droni ed aviazione dello Stato Ebraico. Di fatto un poligono di tiro il sud del Libano. Secondo Tsahal ieri sarebbero stati colpiti circa 1.500 obiettivi delle milizie sciite. A fare le spese di una simile pioggia di fuoco, però – secondo le autorità locali -, anche civili. Fra i 558 morti registrati nelle scorse 24 ore, infatti, sono stati segnalati anche 50 bambini. Dalle forze armate israeliane, prima di ogni ondata di attacchi, avvisi di evacuazione. Ma pare sempre più arduo muoversi in un Paese nel caos. Strade bloccate da decine di migliaia di persone in fuga; scuole chiuse; code infinite anche per acquistare il pane.

Israele continuerà a colpire Hezbollah, ha tuonato Netanyahu; mentre si fa sempre più concreta l'ipotesi di un'operazione di terra. La Casa Bianca ha invitato i propri cittadini ad andarsene immediatamente dal Libano. Tanto deteriorata la situazione che è quasi passata sottotraccia la notizia della morte di due membri dello staff dell'agenzia ONU per i rifugiati. Il Libano non diventi “un'altra Gaza”, ha ammonito dal canto suo Guterres; spronando la comunità internazionale a mobilitarsi. Nella Striscia - ormai lontana dai riflettori - proseguono intanto scontri e bombardamenti. Sia il Segretario delle Nazioni Unite, sia il Presidente americano, sono tornati oggi sulla necessità di un cessate il fuoco ed il rilascio degli ostaggi; insistendo sulla formula dei due Stati, come chiave di soluzione della crisi. Ma nulla, ad oggi, sembra muoversi in questo senso. Sostanzialmente in stallo il negoziato.





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