In mattinata Mosca aveva lanciato l'allarme per la centrale nucleare di Zaporizhzhia, paventando possibili allagamenti e conseguenze per la sicurezza in caso di cedimento della diga Kakhovka, sotto i bombardamenti ucraini. Nel pomeriggio l'annuncio dell'evacuazione parziale dei civili fragili dagli insediamenti occupati nell'area e vicino alla linea del fronte sud. Nelle stesse ore le autorità ucraine hanno esortato i residenti del distretto di Nikopol e del territorio occupato di Energodar a non uscire di casa durante il weekend. Segnali inquietanti che potrebbero preannunciare l'intensificarsi degli scontri proprio nell'area della centrale nucleare. Da Bakhmut, intanto, il capo dei mercenari della Wagner Prigozhin, infuriato, ha accusato i vertici militari russi per la morte dei suoi uomini, lamentando una carenza di munizioni del 70%.
Prigozhin ha detto che il 10 maggio, il giorno dopo l'anniversario della vittoria sul nazismo, lascerà Bakhmut, cedendo le posizioni ai regolari russi. Il Ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha ribadito la minaccia di passi concreti dopo l'attacco con droni al Cremlino aggiungendo che la pace in Ucraina non può essere raggiunta senza risolvere "il principale problema geopolitico, cioè il desiderio dell'Occidente di mantenere l'egemonia per imporre a tutti le sue volontà".