Il mondo si è fermato due volte. La prima il 15 aprile 2019, quando Notre-Dame venne avvolta dalle fiamme. La seconda ieri, con la sua riapertura dopo 5 anni di minuziosa ristrutturazione. Per una sera il mondo si concentra a Parigi: una cerimonia in grande, con oltre 40 leader lì per omaggiare la cattedrale simbolo di Parigi. Non mancavano i Capitani Reggenti, Francesca Civerchia e Dalibor Riccardi, accompagnati dall’Ambasciatore di San Marino in Francia, Leopoldo Guardigli. In prima fila il presidente eletto degli Usa Trump vicino a Macron, Mattarella a fianco a Zelensky. Tra gli ospiti anche Meloni, Elkann e a sorpresa Musk.
L'appuntamento è occasione anche per incontri politici privati: il neo capo della Casa Bianca stringe la mano al presidente ucraino, che invoca una pace giusta con la Russia, mentre viene annunciato un nuovo pacchetto da quasi un miliardo di dollari in aiuti militari per la guerra. Tycoon a colloquio anche con Meloni. La Reggenza ne approfitta per rinsaldare i rapporti con Roma, Washington e Parigi. Poi cala il silenzio e l'arcivescovo riapre ufficialmente la cattedrale con tre colpi di pastorale. "Questa cattedrale - ha detto il presidente francese Emmanuel Macron nel suo discorso dall'ambone - è quindi la felice metafora di ciò che è una nazione e di ciò che dovrebbe essere il mondo stasera. Insieme, possiamo condividere gioia e orgoglio. Monsignor Notre-Dame de Paris vi è restituito".