Uno “scambio di vedute utile per entrambe le parti”, ma “non è stata avanzata alcuna idea specifica”. Giudizio in chiaroscuro quello espresso dal Cremlino dopo il confronto tra le autorità russe e il cardinale Zuppi, in missione a Mosca. A parlare è il Consigliere per la politica estera di Putin che, dopo le fredde parole di ieri con la puntualizzazione di non aver raggiunto alcun accordo, ha espresso un “alto apprezzamento” per la posizione “equilibrata e imparziale del Vaticano”. Ieri il dialogo tra Zuppi e il patriarca Kirill. In base a quanto reso noto dal Cremlino, la Santa Sede focalizzerebbe i suoi sforzi sulle questioni umanitarie.
Proprio in queste ore in Russia i primi effetti della resa dei conti dopo il tentato golpe della settimana scorsa. Il gruppo Wagner, esercito di mercenari con a capo Prigozhin, non combatterà più in Ucraina. Decisione annunciata dal presidente Putin. Mentre il ministro degli Esteri Lavrov ribadisce che la Russia “sarà più forte” della ribellione della Wagner, è giallo su una altra figura di primo piano: il capo delle forze aeree russe Sergei Surovikin, irrintracciabile da sabato. Per i media americani, sarebbe sotto torchio da giorni, per approfondire i suoi legami con la Wagner. Insieme a Surovikin, altri vertici militari sarebbero oggetto di interrogatori. Sullo sfondo la notizia, da fonti di Kiev, secondo cui i servizi segreti russi avrebbero ricevuto l'ordine di eliminare Prigozhin. Intanto Putin torna a rafforzare la sua immagine, con apparizioni a eventi pubblici, dopo i giorni complessi della marcia verso Mosca.
“Ora è più minacciato di me”, commenta a distanza il presidente ucraino Zelensky. Nel Paese torna alta l'attenzione sulla centrale di Zaporizhzhia: i tecnici russi starebbero lasciando l'impianto. Stessa indicazione sarebbe stata data anche agli impiegati ucraini.