E’ ancora presto per vedere se ci sarà una svolta con la controffensiva ma gli ucraini stanno guadagnando terreno. A dirlo è il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che oggi ha aperto la ministeriale Difesa nel quartier generale dell’Alleanza atlantica qui a Bruxelles. La lotta dell'Ucraina è una maratona e non uno sprint, gli ha fatto eco il segretario Usa alla Difesa Austin. Insomma, Kiev sta dimostrando di essere in grado di riconquistare i territori occupati, sia per il suo coraggio, sia per il supporto occidentale, sostegno che, secondo gli alleati, deve continuare con l’invio di armi e l’addestramento.
Non solo: bisognerà trovare il modo di garantire la sua sicurezza anche a lungo termine, perché la minaccia russa rimarrà anche dopo la fine del conflitto, con un piano che la avvicini agli standard della Nato, anche in vista della sua adesione. E proprio un eventuale ingresso di Kiev nell’Alleanza sarà il nodo da sciogliere al vertice dei capi di Stato e di governo che si terrà tra un mese a Vilnius. Un appuntamento in cui i leader inizieranno anche a delineare il successore di Stoltenberg alla guida dell’Alleanza, che anche oggi è tornato a ribadire il suo ‘no’ a un’ulteriore proroga del mandato. Infine, il vertice dovrebbe trasformare l’obiettivo del 2% del Pil da spendere per la difesa da tetto a base minima richiesta. Intanto, con una risoluzione non vincolante il Parlamento europeo ha chiesto che “il processo di adesione alla Nato sia avviato dopo la fine della guerra e ultimato quanto prima" e che i negoziati di adesione all’Unione europea entro l’anno.
Fabio Fantozzi (La Presse)