Le reazioni il giorno dopo l'approvazione di tre istanze d'arengo sul tema dell'aborto e un ordine del giorno sulla tutela della vita umana fin dal concepimento. Al futuro Governo il compito di scrivere un testo di legge in materia e c'è già chi pensa al referendum, come avvenne in Italia con la legge 194. Nel frattempo si preannuncia l'arrivo di altre istanze d'arengo in tema.
”Un passo avanti, piccolo piccolo, ancora lontano dal rendere la maternità una scelta, sempre”. Così commentano Vanessa Muratori e le altre persone che hanno presentato le cinque istanze sull'aborto. Le tre approvate mirano ad autorizzare l'interruzione volontaria di gravidanza, in caso di stupro, malformazioni del feto e grave rischio per la salute della donna; respinte le due riferite a minorenni e donne emarginate. Le istanti ringraziano chi in Consiglio ha votato a favore, ma esprimono rammarico per non aver centrato il risultato pieno ed anche per l'approvazione di un ordine del giorno che impegna il governo a tutelare il diritto alla vita del figlio concepito fin dal suo inizio e dà le linee per normare la procedura di intervento nei casi di grave ed attuale rischio di vita per la madre. Le votazioni su istanze e ordine del giorno hanno tutte registrato esiti con scarti molto ridotti, in un senso o nell'altro. “Sarà importante valutare in che modo questi indirizzi, in un prossimo futuro, possano entrare in una legge dello Stato”, commenta il Vescovo Monsignor Andrea Turazzi che ribadisce il suo pronunciamento a tutela della vita, dal suo primo inizio. Turazzi afferma anche che la storia insegna che non sempre il criterio della maggioranza è criterio di verità e di bene. “Nonostante ciò – precisa il Vescovo – la Chiesa, proprio perchè riconosce e vuole tutelare la piena laicità di ogni Stato, rispetta le conclusioni prese dalle Istituzioni”. Rammarico per l'approvazione delle istanze d'arengo da parte delle associazioni laicali della Diocesi che nei giorni scorsi avevano già annunciato la presentazione di due istanze d'arengo "orientate a riaffermare la dignità della vita fin dal concepimento e a richiedere un maggior coinvolgimento delle associazioni e dello Stato per il sostegno della vita in ogni sua fase”. La legge sulle istanze prevede che entro sei mesi dall'accoglimento il Congresso di Stato illustri alla Commissione consiliare competente i provvedimenti di attuazione intrapresi. Sarà dunque il governo della prossima legislatura a scrivere il progetto di legge conseguente alle istanze sull'aborto e spetterà al futuro Consiglio votarle. Non dimenticando che ci sono anche gli impegni presi con l'ordine del giorno. E c'è già chi ipotizza che su un tema di così grande portata si possa ricorrere anche al referendum, per dare l'ultima parola direttamente ai cittadini, così come avvenne in Italia nel 1981 con la legge 194.
l.s.
”Un passo avanti, piccolo piccolo, ancora lontano dal rendere la maternità una scelta, sempre”. Così commentano Vanessa Muratori e le altre persone che hanno presentato le cinque istanze sull'aborto. Le tre approvate mirano ad autorizzare l'interruzione volontaria di gravidanza, in caso di stupro, malformazioni del feto e grave rischio per la salute della donna; respinte le due riferite a minorenni e donne emarginate. Le istanti ringraziano chi in Consiglio ha votato a favore, ma esprimono rammarico per non aver centrato il risultato pieno ed anche per l'approvazione di un ordine del giorno che impegna il governo a tutelare il diritto alla vita del figlio concepito fin dal suo inizio e dà le linee per normare la procedura di intervento nei casi di grave ed attuale rischio di vita per la madre. Le votazioni su istanze e ordine del giorno hanno tutte registrato esiti con scarti molto ridotti, in un senso o nell'altro. “Sarà importante valutare in che modo questi indirizzi, in un prossimo futuro, possano entrare in una legge dello Stato”, commenta il Vescovo Monsignor Andrea Turazzi che ribadisce il suo pronunciamento a tutela della vita, dal suo primo inizio. Turazzi afferma anche che la storia insegna che non sempre il criterio della maggioranza è criterio di verità e di bene. “Nonostante ciò – precisa il Vescovo – la Chiesa, proprio perchè riconosce e vuole tutelare la piena laicità di ogni Stato, rispetta le conclusioni prese dalle Istituzioni”. Rammarico per l'approvazione delle istanze d'arengo da parte delle associazioni laicali della Diocesi che nei giorni scorsi avevano già annunciato la presentazione di due istanze d'arengo "orientate a riaffermare la dignità della vita fin dal concepimento e a richiedere un maggior coinvolgimento delle associazioni e dello Stato per il sostegno della vita in ogni sua fase”. La legge sulle istanze prevede che entro sei mesi dall'accoglimento il Congresso di Stato illustri alla Commissione consiliare competente i provvedimenti di attuazione intrapresi. Sarà dunque il governo della prossima legislatura a scrivere il progetto di legge conseguente alle istanze sull'aborto e spetterà al futuro Consiglio votarle. Non dimenticando che ci sono anche gli impegni presi con l'ordine del giorno. E c'è già chi ipotizza che su un tema di così grande portata si possa ricorrere anche al referendum, per dare l'ultima parola direttamente ai cittadini, così come avvenne in Italia nel 1981 con la legge 194.
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