Il confronto ruota intorno alle parole modernizzazione ed efficienza. Che la prospettiva europea impone al Paese, come direttrici da seguire. “Per poter ottenere il meglio dall'accordo di associazione, fondamentale la consapevolezza di quello che siamo – apre così il presidente Dc, Pasquale Valentini – l'accordo è un'opportunità; ma dobbiamo saper governare questo rapporto con l'Europa”.
Il primo passo sarà "preparare la Pa affinché sia un'interfaccia adeguata a ciò che il Paese intende fare. Appello che trova tutti d'accordo". Marina Urbinati (Usc) esorta a definire una volta per tutte il modello economico che San Marino vuole adottare. Concreto, realizzabile, condiviso. Un supporto ad aziende che già da anni “corrono” per essere competitive anche fuori confine. Nota di demerito ai tempi della politica, “che non ci segue” - incalza –, è urgente una revisione degli uffici pubblici affinché corrano con noi”. Rilancia poi la proposta del marketplace, “che potrebbe diventare la nostra vetrina internazionale mostrando cosa si produce in territorio”. Sì anche ad investimenti stranieri, purché seri e non speculativi.
Puntare all'innovazione, il faro per incentivare lo sviluppo: Massimo Ceccaroli (Asi) ricorda i pilastri della competenza digitale, strutture, digitalizzazione delle imprese con utilizzo indirizzato dell'intelligenza artificiale, digitalizzazione dei servizi, il tutto per poter stare al passo. “In chiave europea – avverte – ci dovremo dotare di una Identità Digitale”, nell'alveo della cybersicurezza fondamentale per il commercio e la finanza.
Focus sul green deal con i sindacati. Per Francesca Busignani (Usl) gli obiettivi della transizione verde sono alla nostra portata anche senza fondi europei, “mettendo in campo le nostre 'teste' e le nostre forze” - assicura. Milena Frulli (CDLS) invita invece il Paese a ritagliarsi nuovi spicchi di mercato in settori dell'energia finora inesplorati. San Marino – osserva – potrebbe diventare un incubatore di idee. Bene l'Europa, ma mantenendo chiara la nostra identità, per Busignani. Richiami forti al tema denatalità, condizionato dalla crisi abitativa e da leggi – ricorda Frulli - che tuttora impongono limitazioni a chi vuole fare figli. Crescita economica che infine non può prescindere da coesione sociale ed equità.
San Marino, dunque come contesto leggibile dall'esterno, sburocratizzato ma con regole certe, evitando le ingerenze della politica e senza farsi sopraffare da Bruxelles. L'obiettivo condiviso durante la serata, è quello di una programmazione comune.
Questa sera, 18 agosto, alle 20.30, in piazza Bertoldi, si chiude con la sintesi politica del Segretario del PDCS Gian Carlo Venturini.
Nel video l'intervista a Pasquale Valentini, Presidente Pdcs.