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Allargare la coalizione non è una priorità

31 lug 2012
Allargare la coalizione non è nua priorità
Allargare la coalizione non è nua priorità - L'obiettivo principale, in questo momento, è la definizione del programma e dei candidati alle pross...
La coalizione è già definita: Dc, Psd, Ap, Lista della Libertà. Allargare questo schieramento non è una priorità. Lo dice il segretario della Dc che si sofferma invece sulla necessità di trovare convergenze programmatiche. Anche se, assicura, non partiamo da zero. Il tavolo di confronto, aperto da tempo con il psd, ha già messo in evidenza le traiettorie principali. A poco più di un mese di distanza dall’ultimo consiglio centrale - quello che aveva sancito la collaborazione programmatica con il Psd anche per la prossima legislatura - la Democrazia Cristiana torna a riunire il suo parlamentino per definire coalizione, candidati e programma. Bisogna lavorare al programma, ripete Marco Gatti. La nuova legge elettorale impone un documento comune alla coalizione che ovviamente, sottolinea, sarà frutto della sintesi con gli altri partiti della coalizione. Ma, rimarca il segretario della Dc, un grande partito ha il dovere di indicare gli interventi che ritiene fondamentali per il rilancio di San Marino. Stesso ordine del giorno per gli organismi del psd: definire le liste, lavorare al programma, fissare i passaggi di democrazia interna. La rincorsa a eventuali nuove entrate, conferma Gerardo Giovagnoli, è elemento secondario. Fondamentale invece la base che si è creata. Insomma la ginnastica fatta in questi mesi su temi che erano al confronto per la fine della legislatura è servita. Gli stessi argomenti, sottolinea il segretario del Psd, saranno le priorità della nuova legislatura: dalla trasparenza, al rapporto con l’Italia, alla tenuta economica del sistema. Settiamo le questioni fondamentali, commenta Giovagnoli. Se ci sono possibilità di trovare convergenze con altri le verificheremo. Siamo contenti, aggiunge, perché la crisi ha raggiunto una definizione chiara, si va a votare, perché la commissione antimafia arriverà alla naturale conclusione dei lavori e per la scelta di non presentare la riforma fiscale ad un Consiglio in ebollizione. Poteva rappresentare un rischio, afferma, per il risultato finale e per quello democratico. Il che non implica, conclude, che non debba essere il primo punto della prossima legislatura.

Sonia Tura

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