Per Alleanza Popolare i conti non tornano. Se è vero che l’esercizio 2002 chiude con un disavanzo minore a quello preventivato, quei 5 milioni e mezzo di Euro citati dal governo sono troppo ottimistici. AP fa rilevare che dal computo mancano due voci importanti, come i crediti di dubbia esigibilità e i residui annullati. Sommando i 13 milioni e mezzo di euro dei primi e i 5 milioni e 3 dei secondi, la cifra finale del passivo salirebbe a 25 milioni. Certo meno del previsto ma più di quanto dichiarato. E comunque, afferma Tito Masi, il buco complessivo resta attestato intorno ai 350 miliardi di vecchie lire. Il risultato positivo di questo bilancio – aggiunge - è il frutto di un’azione rigorosa impostata dal precedente governo, quando sui conti pubblici è stata fatta chiarezza. Ad AP, a dire il vero, non sono piaciuti neppure certi commenti dei giorni scorsi, definiti strumentali “stupisce la reazione di certi personaggi oramai screditati – rincara Tito Masi – che vogliono approfittare per tentare di riaccreditarsi e lanciare la tesi del complotto a loro danno. La realtà purtroppo è ben diversa”. Certo la situazione è pesante – spiegano i dirigenti di Alleanza Popolare – ma crediamo che il paese abbia le capacità per recuperare. Occorre però fare delle scelte precise e non rimandare soprattutto servono persone che mettano in primo piano gli interessi del paese e non quelli individuali o di partito. E a questo proposito il coordinatore, Roberto Giorgetti, non nasconde la sua sofferenza per una situazione generale che definisce confusa e contraddittoria. “Ci aspettavamo elementi di chiarezza dal consiglio centrale della DC, ma così non è stato e risulta difficile capire che cosa succederà, che fine farà questa verifica infinita. Che cosa faranno i due alleati. E’ una crisi del quadro politico che si riverbera pesantemente sul piano economico. Siamo preoccupati – aggiunge Giorgetti – e chiediamo si dica chiaramente che cosa si intende fare. Se c’è un governo in grado di governare lo faccia, se non c’è facciano altre scelte. Per noi – aggiunge – l’unica strada sono le elezioni anticipate se non si vuole andare alle urne si indichino le alternative.
Sui conti pubblici AP prende le distanze sulla posizione dei Sammarinesi per la libertà sull’assestamento del bilancio di previsione. Intanto – spiega Masi – si tratta di una proposta del Governo sulla quale dovrà pronunciarsi il Consiglio Grande e Generale, poi il meccanismo, certo non molto ortodosso, è stato utilizzato anche negli anni precedenti. La finalità – aggiunge – è quella di perseguire la trasparenza e se non fosse stato fatto non solo sarebbe stato tutto meno chiaro, ma non sarebbero figurati 19 milioni di euro nel disavanzo preventivo e il bilancio 2002 si sarebbe chiuso con un attivo di 14 milioni di euro.
Sui conti pubblici AP prende le distanze sulla posizione dei Sammarinesi per la libertà sull’assestamento del bilancio di previsione. Intanto – spiega Masi – si tratta di una proposta del Governo sulla quale dovrà pronunciarsi il Consiglio Grande e Generale, poi il meccanismo, certo non molto ortodosso, è stato utilizzato anche negli anni precedenti. La finalità – aggiunge – è quella di perseguire la trasparenza e se non fosse stato fatto non solo sarebbe stato tutto meno chiaro, ma non sarebbero figurati 19 milioni di euro nel disavanzo preventivo e il bilancio 2002 si sarebbe chiuso con un attivo di 14 milioni di euro.
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