Se era necessaria una ulteriore conferma dell’inconsistenza del Governo, c’è stata ieri sera durante una affollata conferenza pubblica sul tema decreto commercio.
I membri del Congresso di Stato presenti alla serata hanno annunciato pubblicamente il ritiro del Decreto Delegato 19 maggio 2014 n. 78: “Regolamento per la concessione di contributi a privati per eventi e manifestazioni di interesse turistico, culturale, sportivo. Norme in materia di apertura serale degli esercizi commerciali del Centro Storico della Capitale e disposizioni sui costi per l’uso di sale e sedi pubbliche e per servizi connessi alla realizzazione di eventi e manifestazioni da parte dei privati – articolo 62 della Legge 20 dicembre 2013 n. 174”.
Tale decisione – seppur tardiva – è per l’Unione per la Repubblica giusta ed elimina una norma molto controversa sulla quale UPR aveva manifestato la propria contrarietà fin dalla sua emissione.
Ci possono essere tante soluzioni per rilanciare il turismo e il settore del commercio – ma non si può utilizzare lo strumento della obbligatorietà per costringere i commercianti del centro storico a rimanere aperti la sera.
A ciò aggiungiamo l’intempestività della norma che cade in un periodo di difficoltà per il turismo e il settore del commercio, alle prese anche con la vicenda SMAC CARD.
UPR ritiene che siano altri gli elementi su cui lavorare per sostenere turismo e commercio e per rilanciare dei settori strategici per il Paese.
Ma il fatto politico su cui riflettere è il ritiro del Decreto, l’eco che in poche ore si è sollevato e le conseguenze che si avranno i prossimi giorni.
La credibilità di un Governo si misura dai risultati ma anche dalla capacità che esso ha nel dialogare con l’opposizione e l’opinione pubblica, ammettendo se necessario gli errori.
L’impressione di Unione per la Repubblica è che nonostante le spiegazioni che verranno date dopo l’infuocata serata pubblica, questo esecutivo sia ormai, in termini di reputazione, in caduta libera. A circa due mesi dai referendum che hanno azzerato le scelte dell’esecutivo in tema di sanità e previdenza, ora ennesimo stop su turismo e commercio.
A fronte di ogni possibile motivazione per il ritiro, resta la plastica rappresentazione del Segretario di Stato per il Turismo, Teodoro Lonfernini, solo contro il fuoco dell’opinione pubblica e dei Partiti di opposizione, frettolosamente abbandonato dai colleghi di Governo durante una animata conferenza pubblica.
Non era il Governo delle scelte coraggiose? Non era l’esecutivo che ha numeri, forza e idee per fare uscire il Paese dalla crisi? L’impressione del giorno dopo è un’altra.
UPR è molto preoccupata di come di fronte ai gravi e molteplici problemi del Paese un Governo inconsistente e balbettante si ostini a “resistere” nel fortino, trascinando tutto e tutti nel baratro.
Non è questo ciò di cui ha bisogno la Repubblica di San Marino.
Comunicato stampa Upr
I membri del Congresso di Stato presenti alla serata hanno annunciato pubblicamente il ritiro del Decreto Delegato 19 maggio 2014 n. 78: “Regolamento per la concessione di contributi a privati per eventi e manifestazioni di interesse turistico, culturale, sportivo. Norme in materia di apertura serale degli esercizi commerciali del Centro Storico della Capitale e disposizioni sui costi per l’uso di sale e sedi pubbliche e per servizi connessi alla realizzazione di eventi e manifestazioni da parte dei privati – articolo 62 della Legge 20 dicembre 2013 n. 174”.
Tale decisione – seppur tardiva – è per l’Unione per la Repubblica giusta ed elimina una norma molto controversa sulla quale UPR aveva manifestato la propria contrarietà fin dalla sua emissione.
Ci possono essere tante soluzioni per rilanciare il turismo e il settore del commercio – ma non si può utilizzare lo strumento della obbligatorietà per costringere i commercianti del centro storico a rimanere aperti la sera.
A ciò aggiungiamo l’intempestività della norma che cade in un periodo di difficoltà per il turismo e il settore del commercio, alle prese anche con la vicenda SMAC CARD.
UPR ritiene che siano altri gli elementi su cui lavorare per sostenere turismo e commercio e per rilanciare dei settori strategici per il Paese.
Ma il fatto politico su cui riflettere è il ritiro del Decreto, l’eco che in poche ore si è sollevato e le conseguenze che si avranno i prossimi giorni.
La credibilità di un Governo si misura dai risultati ma anche dalla capacità che esso ha nel dialogare con l’opposizione e l’opinione pubblica, ammettendo se necessario gli errori.
L’impressione di Unione per la Repubblica è che nonostante le spiegazioni che verranno date dopo l’infuocata serata pubblica, questo esecutivo sia ormai, in termini di reputazione, in caduta libera. A circa due mesi dai referendum che hanno azzerato le scelte dell’esecutivo in tema di sanità e previdenza, ora ennesimo stop su turismo e commercio.
A fronte di ogni possibile motivazione per il ritiro, resta la plastica rappresentazione del Segretario di Stato per il Turismo, Teodoro Lonfernini, solo contro il fuoco dell’opinione pubblica e dei Partiti di opposizione, frettolosamente abbandonato dai colleghi di Governo durante una animata conferenza pubblica.
Non era il Governo delle scelte coraggiose? Non era l’esecutivo che ha numeri, forza e idee per fare uscire il Paese dalla crisi? L’impressione del giorno dopo è un’altra.
UPR è molto preoccupata di come di fronte ai gravi e molteplici problemi del Paese un Governo inconsistente e balbettante si ostini a “resistere” nel fortino, trascinando tutto e tutti nel baratro.
Non è questo ciò di cui ha bisogno la Repubblica di San Marino.
Comunicato stampa Upr
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