Con la ratifica del decreto per l'emissione di titoli del debito pubblico, per 34 milioni di euro, e il tradizionale messaggio di commiato della Reggenza a fine semestre, si è chiusa la prima seduta straordinaria, a Consiglio sciolto. Ora resta da approvare il bilancio 2020, in una successiva eventuale seduta straordinaria.
Il piatto forte della seduta era l'assestamento di bilancio, il terzo nel 2019. Tra gli emendamenti accolti anche quelli, rispettivamente, di Rete e Pdcs, per rimborsare chi ha perso denaro nella Smi o dovesse perderne in futuro in truffe bancarie e finanziarie. Approvato inoltre l'emendamento che – di fatto - recepisce il decreto per consentire l'acquisto di fabbricati da parte di stranieri, anche perché altrimenti scadeva, lasciando in sospeso compravendite in fase di perfezionamento.
Nulla è certo ma se ci sarà un'altra seduta straordinaria– l'ultima della legislatura - verrà dedicata al bilancio 2020. Tutto, o quasi, dipenderà dal tavolo di confronto tra politica e parti sociali, che tornerà a riunirsi il 2 ottobre alle 16.30 e sul quale si è addensato un certo scetticismo.
Diversi, in ogni caso, gli scenari possibili per evitare l'esercizio provvisorio, compresa l'approvazione del bilancio in extremis, a fine anno, da parte del futuro Governo, dopo le elezioni dell'8 dicembre. Stando al decreto di scioglimento del Consiglio, c'è anche la possibilità, in una prossima eventuale seduta straordinaria, della riproposizione della presa d'atto della nomina di due giudici d'appello in materia civile e amministrativa, che è nuovamente slittata, nella seduta conclusasi ieri. Sul comma, come noto, non c'è condivisione e tutta l'opposizione uscente ha espresso contrarietà e perplessità.