Discorso di alto profilo, quello della Reggenza; in una fase di estrema complessità nella vita del Paese. Ad aprire l'intervento la condivisione dell'appello del Decano del Corpo Diplomatico, a “vivere gli effetti della globalizzazione nella costante ricerca di percorsi di pace”. Ribaditi allora alcuni principi cardine, nell'azione internazionale della Repubblica. Dialogo, multilateralismo. Anche nell'ambito dell'Unione Interparlamentare, con l'impegno nel contrasto del fenomeno delle fake news.
E poi un argomento di rilevanza strategica: il rapporto con l'Italia. L'augurio è che, nel corso del semestre, “possano pervenire i risultati auspicati”. Così come gli “attesi riscontri” con Bruxelles, a seguito dell'accelerazione impressa al negoziato. Di centrale importanza la parte sulla situazione politica interna, caratterizzata dalla fine anticipata della legislatura.
Dalla Reggenza un richiamo a quei valori di coesione, e solidarietà, che hanno sempre rappresentato la forza del Paese. Ricordata l'unanime condivisione, in Consiglio, nella designazione di “questa Reggenza, cosiddetta di garanzia”; da qui la volontà di fare propria “l'esigenza di più ampia rappresentatività”.
Rimarcata, inoltre, la necessità che il potere giudiziario prosegua nella sua azione di contrasto ad ogni forma di corruzione ed illegalità, “assicurando speditezza” nei relativi giudizi.
Quindi il sostegno ai giovani, con l'invito a ripensare ad “un sistema scolastico ed universitario che possa corrispondere alle esigenze di una generazione nuova”. “Allo stesso tempo – hanno assicurato i Capi di Stato – non mancheremo di accordare la migliore attenzione alle politiche incentivanti la famiglia”.
E poi l'impegno verso le fasce più deboli della collettività. Quello per la sostenibilità ambientale. Salutato con gratitudine, infine, il rinnovato “impegno attivo di tante donne”, in continuità con il cammino intrapreso in passato per il raggiungimento di una effettiva parità di genere.
Di seguito il discorso integrale:
La Reggenza accoglie con sentimenti di alto onore e di vivo compiacimento il messaggio augurale appena pronunciato da Sua Eccellenza Monsignor Emile Paul Tscherrig, Nunzio Apostolico e Decano del Corpo Diplomatico accreditato in Repubblica che, come di consueto, introduce autorevolmente l’odierna Cerimonia di Insediamento dei nuovi Capitani Reggenti.
Siamo particolarmente grati all’Alto Plenipotenziario per le amabili espressioni riservateci e per l’accorato appello a vivere gli effetti della globalizzazione nella costante ricerca di percorsi di pace, che sappiano adeguatamente valorizzare la pluralità civile, ideologica, spirituale e culturale, propria delle odierne società.
Grazie di cuore, Eccellenza, per il richiamo ai principi identitari della Repubblica e alla sua connotazione di “centro di irradiazione di vita democratica e partecipativa”; valori questi, preservati e custoditi attraverso il costante richiamo agli strumenti del dialogo e del confronto in luogo del ricorso ad ogni forma di violenza e di sopraffazione.
A Mons. Tscherrig e, suo tramite, a tutti i rappresentanti diplomatici e consolari accreditati a San Marino, desideriamo confermare la vicinanza e l’attenzione costanti delle più alte istituzioni verso l’alto ruolo che ad essi pertiene; condividiamo il percorso di crescente affermazione della diplomazia internazionale nei processi di cooperazione tra Stati e all’interno degli Organismi multilaterali, consapevoli che non si possa più prescindere dal progressivo ampliamento delle relazioni internazionali e da una politica che miri a incrementarne lo sviluppo.
A conferma della fervida attività esercitata dalla Repubblica presso gli Organismi internazionali, con sentimenti di alto onore e di viva cordialità, accogliamo oggi in questa sala e diamo il benvenuto a Sua Eccellenza Gabriela Cuevas Barron, Presidente dell’Unione Interparlamentare, nell’alto incarico attribuitole dalla Repubblica di Oratore Ufficiale dell’odierna Cerimonia di Insediamento.
Gentile Presidente,
la Sua presenza a San Marino è un omaggio, tanto gradito quanto significativo, alle più alte Istituzioni e, particolarmente, alle Autorità parlamentari dell’antica Repubblica del Titano, il cui Gruppo Nazionale Sammarinese presso l‘Unione Interparlamentare, dal 1989, offre un contributo convinto e appassionato ai lavori dell’antica Organizzazione Internazionale.
Un’ Organizzazione che ha saputo proporre alla comunità di Stati una nuova architettura multilaterale, che ha dato voce ai rappresentanti dei Parlamenti nazionali, con l’obiettivo di perseguire sempre maggiori condizioni di pace e di sicurezza internazionale, rafforzando altresì le stesse istituzioni parlamentari.
E la Repubblica di San Marino, partecipando convintamente e a pieno titolo, ha il vantaggio storico di poter contribuire ai suoi lavori e ai suoi dibattiti, grazie ad un impianto istituzionale e alla rappresentazione unica del concetto di libertà repubblicana, che hanno saputo nei secoli rafforzare il suo modello democratico in Europa e in tutto il mondo.
La missione e le sfide dell’Unione Interparlamentare, passate e presenti, hanno sempre accompagnato l’evoluzione delle società in rapporto al mantenimento di un ordine giuridico istituzionale che difendesse il rispetto dei diritti e la mediazione fra Stati; ci preme richiamare anche in questa occasione l’attenzione e l’impegno più recenti dell’Organizzazione indirizzati al tema delle false notizie, con particolare riferimento alla circolazione tramite i canali preferiti dalle giovani generazioni - i social-media -, nell’assunto che soltanto attraverso la cooperazione tra Stati sia possibile contrastare efficacemente un fenomeno, tanto subdolo quanto pervasivo, promuovendo spirito critico, accesso alle informazioni e attenta valutazione delle fonti.
Temi questi, sui quali la Repubblica è di recente scesa in campo per fare la sua parte, poiché nell’esercizio delle sue prerogative sovrane risiede anche la capacità di lanciare messaggi correlati allo stesso concetto di democrazia. E per contrastare il fenomeno delle cosiddette fake news, San Marino ritiene che non si possa prescindere da una responsabilizzazione diffusa, che in concreto rende possibile il pluralismo dialettico; la sola ed unica strada, da millenni, che la democrazia conosce per verificare i fatti ed affermarne la veridicità.
Nel rapporto più strettamente bilaterale, San Marino, da sempre ed in ragione della stretta contiguità che ha dato origine ad un rapporto esclusivo di amicizia e di collaborazione, attribuisce interesse e attenzione prioritari al rapporto con la vicina Repubblica Italiana, al cui alto rappresentante diplomatico, l’Ambasciatore Guido Cerboni, desideriamo rivolgere un saluto deferente, unito a sentimenti di stima e considerazione profonde.
L’ Italia, da sempre, è un partner privilegiato della Repubblica e un interlocutore attento alle sue ragioni ed esigenze; uno Stato interamente confinante, che ha sempre inteso coniugare i reciproci interessi di carattere politico-istituzionale, economico, sociale e culturale, assicurando e garantendo nei secoli il ben noto rapporto di amicizia e buon vicinato.
Con questa consapevolezza, la Reggenza auspica di poter pervenire nei tempi più brevi all’effettivo superamento delle criticità esistenti, particolarmente determinate in questa fase da normative che stanno minando interessi economici e sociali rilevanti e sostanziali.
Siamo convinti che nel semestre che ci vede nell’alto incarico di Supremi Magistrati dello Stato, possano pervenire i risultati auspicati, al pari degli attesi riscontri in ambito comunitario europeo, in seguito alla sensibile accelerazione impressa al negoziato in corso con le competenti istituzioni.
Anche in tale ambito, è doveroso richiamare il costante sostegno dell’amica Nazione italiana nel processo di maggiore integrazione intrapreso da San Marino, che oggi è in attesa di ridefinire le modalità operative e le migliori strategie di prosecuzione, alla luce dei sensibili cambiamenti intervenuti in ambito comunitario europeo, con inevitabili ricadute anche a livello interno.
La Repubblica di San Marino crede convintamente nei principi del multilateralismo, coopera nel quadro di strutture e meccanismi internazionali, al cui vertice si collocano le Nazioni Unite ed è impegnata a sostenere, con forte determinazione e senza deflettere, i principi del dialogo, sempre e comunque, e il pieno rispetto dei diritti umani, soprattutto dinnanzi alle minacce alla pace; minacce sempre più inquietanti, rappresentate in larga misura dal radicalismo religioso, dal terrorismo, dal crimine organizzato transnazionale, dal traffico di esseri umani, dalle armi di distruzione di massa, dall’estremismo violento, dalla marginalizzazione e dall’esclusione.
La Reggenza si affaccia al nuovo semestre, fortemente motivata e desiderosa di esercitare appieno il proprio alto mandato con assoluta responsabilità e imparzialità, in seno alle Istituzioni e nel richiamo costante all’esclusivo benessere della sua popolazione.
Dinnanzi a una situazione politico-istituzionale segnata da una perdurante frizione al necessario cammino di riforme e dall’esigenza di tutelare ampiamente gli interessi primari dei nostri cittadini, saremo saldamente ancorati alle norme e ai principi che sottendono al nostro mandato, nello scrupoloso esercizio del ruolo di supremi garanti dell’ordinamento costituzionale.
Par tale ragione e quale segno concreto del più ampio coinvolgimento di tutte le forze politiche presenti in Consiglio Grande e Generale, lo stesso Organismo legislativo ha unanimemente condiviso la designazione di questa Reggenza, cosiddetta di garanzia, che nelle intenzioni, ma anche nella determinazione con la quale ci accingiamo al mandato, vuole fare propria l’esigenza di più ampia rappresentatività e di responsabilità condivisa, che nella menzionata fase di complessità politica, si manifesta in maniera particolarmente sensibile.
Risulta peraltro evidente che il principio di collegialità, cui sono secolarmente ancorati gli organismi costituzionali della Repubblica, assume in questo caso un valore sostanziale, che porta con sé garanzia di equilibrio, tutela per le forze politiche che in Consiglio Grande e Generale rappresentano i cittadini sammarinesi e rinnovamento sul piano istituzionale. La prima parte del semestre che da oggi prende avvio, sarà ampiamente caratterizzata da un contesto politico – istituzionale segnato dall’anticipata fine legislatura, che ha determinato lo scioglimento degli Organismi istituzionali e annunciato prossime Consultazioni Elettorali, da celebrarsi l’8 dicembre 2019.
In tale fase di rinnovato e acceso confronto, da ascriversi anche alla più recente crisi di Governo, porremo al centro del nostro mandato l’esigenza, imperativa e indifferibile, di mantenere alta l’onorabilità delle nostre Istituzioni, nell’esercizio democratico delle funzioni ad esse delegate; pur nell’accoglimento di ogni forma di confronto dialettico e plurale, vigileremo affinché le ragioni della critica serena e costruttiva non degenerino mai in offese ed acrimonie alle nostre roccaforti istituzionali, appellandoci con fermezza e severità ai principi della correttezza e della legalità.
E‘ nostro vivo auspicio – oltre che segno concreto di maturità politica- che possa pervenirsi serenamente e senza contrapposizioni pregiudiziali ad un nuovo assetto istituzionale che sappia interpretare i cambiamenti richiesti, guidare i processi di mutamento e governarli, evitando che possano produrre ingiustizie e creare nuove marginalità.
Per queste ragioni, vogliamo ricondurre l’azione politica nelle sedi istituzionali alla sua missione autentica, richiamandoci all’antica autorevolezza di ogni rappresentante democraticamente eletto dai cittadini, affinché il buon senso, la saggezza e una politica realmente “degna”, possano accompagnare sempre l’esercizio della cosa pubblica.
Sono riflessioni mosse dalla necessità di una particolare dedizione verso i temi salienti posti all’attenzione delle più alte istituzioni, e richiamate in questa sede perché abbiamo particolarmente a cuore il futuro dei nostri giovani, delle nostre famiglie, dei nostri lavoratori e della nostra antica e onorevole storia.
Quella storia che ha costantemente messo in luce – e che verosimilmente potrà continuare a farlo- la grande forza del nostro Paese che risiede nella capacità, nei momenti di incertezza e di più forti preoccupazioni, di ritrovare al suo interno una grandissima coesione e uno spirito unitario di concertazione e di solidarietà.
Il nostro monito accorato è indirizzato a tutti coloro che operano in nome e per conto dello Stato, affinché in questa fase il senso di responsabilità guidi ogni azione, l’interesse pubblico prevalga, sempre e comunque, su quello privato e il bene della comunità sia al centro dell’agire, in nome dell’etica, della legalità e del più alto senso dello Stato.
In un approccio sistemico che tuteli, garantisca e difenda la sacrosanta separazione dei poteri dello Stato, rimarchiamo con fermezza la necessità che il potere giudiziario prosegua in assoluta autonomia, indipendenza e serenità, nella sua alta azione di contrasto ad ogni forma di corruzione ed illegalità, assicurando speditezza e celerità nei relativi giudizi.
La Reggenza fa proprio il dovere morale, oltre che istituzionale, che le forze politiche e le classi dirigenti del Paese devono assumersi, per non deludere le legittime aspettative dei cittadini e delle più giovani generazioni.
Ci preme particolarmente rinsaldare un collante di fiducia proprio nei confronti dei nostri giovani, che rappresentano la nostra grande ricchezza, il nostro quid pluris della società, in grado di offrire energie vitali, talenti e visioni prospettiche.
Ai nostri ragazzi desideriamo assicurare il nostro sostegno convinto e dedicare il nostro pensiero più forte e affettuoso: è preciso dovere della famiglia, e non in forma sussidiaria, delle competenti Istituzioni, accompagnare lo sviluppo, la formazione e l’educazione consapevole dei nostri giovani, in questa stagione di accelerata crescita, con tutte le implicazioni che questo fenomeno comporta.
Per il loro esclusivo interesse, occorre ripensare in termini maggiormente propositivi a un sistema scolastico e universitario che possa corrispondere alle esigenze di una generazione nuova; un sistema che nel sapere, nella formazione e nella condivisione delle migliori pratiche educative, si ponga quale modello di preparazione e di competenze flessibile e competitivo.
Allo stesso tempo, non mancheremo di accordare la migliore attenzione alle politiche incentivanti la famiglia, nell’assunto che la stessa rappresenti una forza propulsiva della società, anche nell’attuale dimensione globale, che ne ha sostanzialmente modificato il tradizionale assetto e la vocazione primaria, ingenerando senso di disorientamento e disgregazione. Accogliamo e condividiamo al riguardo le espressioni più volte richiamate da Papa Francesco e che avvalorano le nostre profonde convinzioni “…Nonostante le molte difficoltà che affliggono oggi le nostre famiglie, - afferma il Pontefice- non dimentichiamoci, per favore, di questo: le famiglie non sono un problema, sono prima di tutto un’opportunità. Un’opportunità che dobbiamo curare, proteggere e accompagnare. Certamente non esiste la famiglia perfetta. Ma questo non impedisce che sia la risposta per il domani. Per questo, abbiamo cura delle nostre famiglie, vere scuole del domani, veri spazi di libertà e veri centri di umanità”.
In questo spirito, vogliamo abbracciare idealmente - e ci adopereremo per onorare il nostro convinto proposito – ogni istanza che provenga dalle fasce più deboli della nostra collettività, a partire da coloro che versano in condizioni di malattia, a chi vive in situazioni di precarietà economica e sociale, per non trascurare il mondo degli anziani e chi è oppresso dalla solitudine.
A tutti costoro vanno assicurati e organizzati adeguati presidi sociali e recuperata quella rete di gratuita solidarietà, che ha sempre caratterizzato la nostra stessa identità civile, culturale e umanitaria.
Un retaggio, quest’ultimo, saldamento ancorato al primato dell’individuo, da sempre fulcro di ogni politica, di ogni convivenza civile, di ogni impresa umana e di ogni sistema organizzativo.
La Repubblica di San Marino è altresì scesa in campo nel sostegno convinto ai temi della sostenibilità ambientale, condividendo e adoperandosi fattivamente, al proprio interno e nelle sedi multilaterali, per il pieno raggiungimento di uno delle principali sfide dettate dall’Agenda 2030.
Se vogliamo garantire un futuro al nostro pianeta, una qualità della vita accettabile per tutti i suoi cittadini, non possiamo non accogliere il grido d’allarme proveniente da giovani, scienziati, statisti e intere collettività, seriamente preoccupati per standard ambientali non più compatibili con forme di sviluppo sostenibile.
Nel salutare con entusiasmo le iniziative sammarinesi mirate a questo obiettivo, esprimiamo analoga soddisfazione nel constatare che nel corso del semestre, la quinta edizione dell’affermata iniziativa del Forum del Dialogo, sia proprio dedicata all’ambiente e allo studio dei cambiamenti climatici, col proposito di contribuire alla formulazione di best practices e suggerimenti mirati.
La Reggenza riserva una attenzione particolare e una personale disponibilità alla questione femminile, sostenendo e difendendo ogni istanza dedicata alla piena parità giuridica e all’affermazione di una cultura che ponga la donna al centro di politiche sociali, economiche e culturali, degne delle più avanzate democrazie.
Siamo particolarmente grati anche al rinnovato slancio che in Repubblica si sta imprimendo nell’impegno attivo di tante donne che, in continuità con i traguardi di civiltà ed emancipazione del passato, sono oggi nuovamente unite, con rinnovata energia, per proseguire nel cammino di riforme; un cammino che possa assicurare progressivi avanzamenti nel conseguimento effettivo della parità di genere, dei principi di uguaglianza, di giustizia sociale e di pari opportunità, nella assoluta convinzione che lo sviluppo di un Paese, ed anche della nostra Repubblica, non possa dirsi completo senza la piena partecipazione delle donne.
Nell’accingersi ad assumere la più alta carica dello Stato, la Reggenza sente forte l’onere e l’onore dell’alto mandato; con emozione e commozione, è nostro preciso intendimento richiamarci nuovamente ai valori, insiti ed espressi, di questa antica Terra della Libertà, alle sue gloriose gesta, che ne hanno nei secoli preservato la libertà e la dignità, così come a quello spirito di concreta umanità e di fratellanza condivisa, che continua a permeare il nostro popolo e a distinguerlo nel più ampio panorama internazionale.
E questo patrimonio di valori, oggi, è la forza più grande di cui disponiamo, per affrontare una stagione istituzionale impegnativa, densa di incognite, ma in grado di proporre adeguate strategie politiche, economiche e sociali per il futuro del nostro Paese; una stagione che ci vedrà al fianco e al servizio del nostro bene più prezioso, rappresentato dai nostri amati cittadini.