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Carisp: per Tamagnini, Csdl, occorre metterci mano subito dopo le elezioni

Le proposte delle liste in campo per il risanamento dell'Istituto

di Luca Salvatori
23 nov 2019

I vertici della Cassa di Risparmio si astengono da qualunque commento durante la campagna elettorale e per il Segretario della Csdl, Giuliano Tamagnini, la cassa integrazione di 13 dipendenti e le criticità dell'istituto emerse durante la conferenza stampa di “Noi per la Repubblica”, non sono una novità. Il problema di fondo, discusso anche al tavolo istituzionale – per Tamagnini - “è che la Cassa perde due milioni al mese: bisogna trovare il modo di ridurli, definendo anche un progetto di rilancio. Le soluzioni ci possono essere ma in questo momento di campagna elettorale – afferma- l'interlocutore, di fatto, non c'è e quindi occorre metterci mano dopo l'8 dicembre”.
Noi per la Repubblica ritiene, ad ogni modo, che Carisp sia strategica anche nell'ottica delle trattative bilaterali con l'Italia. Per Domani in Movimento è auspicabile il varo di un progetto di risanamento che preveda, successivamente, un ritorno di Carisp alle sue origini mutualistiche procedendo alla emissione di nuove azioni che possano sottoscrivere tutti i clienti e i cittadini, al fine di consolidare il patrimonio aziendale e di raggiungere gradualmente un azionariato a partecipazione diffusa. Repubblica Futura ritiene si debba agire con l'Italia, in merito al contenzioso Delta, per trovare una conclusione di mutua soddisfazione e riportare a Carisp le risorse perse. Inoltre sarebbe fondamentale trovare un partner internazionale per il rilancio della banca e la progressiva riduzione del ruolo dello stato. Libera punta all'attuazione del piano strategico per Cassa di Risparmio per rimetterla in bonis entro un triennio. Le altre liste in lizza l'8 dicembre non hanno espressamente menzionato Cassa di Risparmio nel programma delineando proposte a più ampio raggio per l'intero sistema bancario. 


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