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Casinò e caso patente infiammano il Consiglio

30 nov 2004
Casinò e caso patente infiammano il Consiglio
E’ scontro in Consiglio Grande e Generale sulla proposta austriaca di aprire una casa da gioco in Repubblica. Un lungo dibattito dai toni aspri e segnato da una accesa polemica. E’ il segretario di stato alle Finanze a riferire sugli esiti della missione, definita positiva non solo per l’accordo siglato in materia di doppie imposizioni fiscali, ma perché ha aperto la strada ad un nuovo modo di condurre le relazioni internazionali: “Un accordo significativo, come esempio per altri accordi da siglare con altri paesi dell’Unione Europea, in materia di doppia tassazione”. Sulla casa da gioco Mularoni sostiene: “La proposta va valutata, anche se non rientra tra le priorità del Governo”. In Consiglio si è poi aperto un botta e risposta tra il consigliere Gabriele Gatti e il segretario all’Industria, Claudio Felici. E’ Gatti a sostenere che una proposta del genere non possa essere nata dal nulla e che sia, dunque, stata preparata nei precedenti incontri, due, con la delegazione austriaca. La risposta immediata di Felici che sottolinea come si parli da oltre 10 anni di casa da gioco: “Un interesse chiaramente evidenziato già in passato, ma ora se ne parla in totale trasparenza”.
A ribadire che il casinò non può costituire una priorità di Governo è il segretario PDD, Giuseppe Morganti, che rimanda la questione: “Prima costruiamo lo Stato, poi il casinò”: “Una tema che ha ampia valenza sociale e che va valutata con cautela” – è il segretario DC Giovanni Lonfernini a raffreddare, così, gli entusiasmi.
Ancora polemica in consigli all’aprirsi di un altro punto al comma comunicazioni: il dibattito si sposta sul caso patente. La protesta delle opposizioni, ma soprattutto di AP che torna a chiedere e dimissioni del segretario Francini e questa lo fa con una lettera alla Reggenza, definendo le dimissioni del titolare degli Interni come una questione di credibilità della Repubblica e dell’immagine dello Stato.

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