Ieri scioglimento anticipato della seduta pomeridiana; dichiarata deserta dopo due “chiame” andate a vuoto, con le Opposizioni fuori dall'Aula. E lavori odierni iniziati con un'ora di ritardo, proprio per garantire il numero legale. Si è poi proseguito con l'analisi di una serie di decreti in attesa di ratifica. A partire dalle norme attuative sulla prevenzione incendi.
Una esponente di RETE ha sollecitato un aggiornamento della normativa, pur apprezzandone l'impianto, ed auspicandone una immediata attuazione. Presentati comunque emendamenti. Un membro di NPR ha ricordato l'”entusiasmo” con il quale venne accolta la Legge quadro, chiedendone un'attuazione prima del 2025. Ebbe il sostegno anche di Libera, ha ricordato un consigliere del partito; sottolineando come forse uno strumento più agile come il regolamento sarebbe stato più indicato per dare concretezza alle disposizioni antincendio. Comprensione per la proroga prevista per l'attuazione; pur considerando il 2025 un riferimento temporale piuttosto lontano.
Chiari finalità e intenti di questo provvedimento, ha sottolineato dal canto suo un membro della DC; un esempio – ha sottolineato – di buona politica. Il Segretario Canti ha spiegato la previsione di una proroga con la necessità di tempo per l'abilitazione di nuove figure professionali; posto l'accento anche sulla necessità di garantire l'operatività aziendale. Apertura comunque al confronto; come dimostrato dall'accoglimento di emendamenti tecnici di RETE.
Il Segretario al Territorio ha infine chiesto all'Aula di poter riformulare l'emendamento sul quale si era focalizzato il precedente dibattito. L'obiettivo è consentire la piena operatività della normativa, nonostante i pochi tecnici al momento abilitati e il numero di pratiche che arriveranno; e ciò offrendo alle aziende la scelta più opportuna per l'adeguamento antincendio. L'intero Decreto è stato infine ratificato all'unanimità.
Poi un momento atteso: il vaglio dell'Aula alla nuova disciplina del “contratto di lavoro a tempo determinato, delle prestazioni di lavoro temporaneo e dei distacchi dei lavoratori”; dopo l'accordo tra parti sindacali e datoriali mediato dalla Segreteria di Teodoro Lonfernini. Che ha illustrato i punti salienti del testo, ricordando la sintesi raggiunta fra esigenze di maggiore flessibilità e competitività, e l'attenzione alle tutele dei lavoratori. Con gli emendamenti concordati al tavolo tripartito – ha rimarcato – è stato raggiunto un “punto di equilibrio”. Da qui l'auspicio di una approvazione senza modifiche; vista la “prova di grande maturità” - ha sottolineato il Segretario – che ha caratterizzato le trattative. E' prevalsa una “logica di sistema”.
Da NPR complimenti a Lonfernini per il lavoro svolto; anche in prima persona, perché si era ad un “punto di stallo” - è stato ricordato – quando venne emesso il decreto. Sulla stessa linea la DC: alzare “l'asticella” ha portato ad una “negoziazione sostenibile”. C'è anche chi ha invocato uno stop a quella che è stata definita “imprenditorefobia”.
Dalle Opposizioni, però, perplessità; innanzitutto sul metodo. Ritenuto svilito - dal testo considerato “blindato” - il ruolo dell'Aula. RETE ha annunciato comunque emendamenti, considerando l'accordo penalizzante per i lavoratori. L'interinale – è stato detto – sarebbe stato accettabile solo in presenza di un complessivo miglioramento delle condizioni. Ci saremmo aspettati un atteggiamento “più combattivo” dei sindacati. Critica anche Libera. E' stato chiesto per quale motivo - con la disoccupazione “ai minimi storici” -, si introducano strumenti che rendono “più precario il lavoro”; accentuando – è stato aggiunto - lo “squilibrio” fra pubblico e privato.
Diverso invece l'approccio nel merito di RF, che ha mostrato apprezzamento per una serie di contenuti “innovativi”. Da una esponente del Gruppo Misto sollecitati interventi “più mirati” in futuro su mobilità e disoccupazione. Dibattito appassionato, pur senza trascendere nei toni.
Quindi la replica del Segretario al Lavoro. “Abbiamo fatto tantissimo” per rispondere alle necessità del Paese; “se oggi possiamo gioire di una cosa è che lo facciamo insieme: politica, sindacati e associazioni di categoria”. Un messaggio anche verso l'esterno: “il Paese riesce a parlare con un'unica voce”.
Seduta sospesa; i lavori riprenderanno domani pomeriggio per l'attesa votazione. Pare aver lasciato scorie, intanto, il prologo di questa Sessione. Lunedì in comma comunicazioni il Segretario Pedini Amati aveva posto l'accento sull'archiviazione dell'indagine, a Lucca, che lo aveva riguardato; intervento accorato, con riferimenti – pare – ad accuse definite false ed infamanti provenienti dall'Aula.
Da qui un'interpellanza delle Opposizioni al Congresso; per sapere l'identità dei politici eventualmente coinvolti, e se sia presentata denuncia – è scritto - “per tale presunto complotto”. Qualora invece il Segretario – continua il documento - “non sia in grado di fornire elementi utili” ad indicare i responsabili, si chiede quale sia la posizione dell'Esecutivo, e se ciò non leda la “credibilità” delle Istituzioni.