Il quesito referendario propositivo, comunemente chiamato “referendum sulle antenne”, chiedeva di sospendere e revocare le concessioni per la tecnologia Umts.
In mattinata, durante l’udienza con il comitato promotore, il Collegio dei Garanti aveva comunicato che il numero delle firme regolarmente raccolte e autenticate – 583 – aveva superato la soglia delle 480 previste dalla legge.
I promotori avevano motivato il quesito, sostenendo che in assenza di informazioni certe sulla pericolosità dei campi elettromagnetici, San Marino avrebbe fatto bene ad ispirarsi al principio di precauzione.
Pacato il primo commento di Erik Casali, sempre in prima linea, nella battaglia, referendaria e non, contro le antenne. “Accettiamo il giudizio del collegio anche perché lo avevamo messo in preventivo – ha detto – ma prima di un commento definitivo, attendiamo il deposito della sentenza e delle motivazioni. Ora comunque adotteremo altre forme di protesta. La posa delle antenne Umts non può essere coperto da nessun governo, riducendolo ad un normale atto amministrativo”.
In definitiva, lascia intendere Erik Casali, la partita delle antenne non finisce qui.
In mattinata, durante l’udienza con il comitato promotore, il Collegio dei Garanti aveva comunicato che il numero delle firme regolarmente raccolte e autenticate – 583 – aveva superato la soglia delle 480 previste dalla legge.
I promotori avevano motivato il quesito, sostenendo che in assenza di informazioni certe sulla pericolosità dei campi elettromagnetici, San Marino avrebbe fatto bene ad ispirarsi al principio di precauzione.
Pacato il primo commento di Erik Casali, sempre in prima linea, nella battaglia, referendaria e non, contro le antenne. “Accettiamo il giudizio del collegio anche perché lo avevamo messo in preventivo – ha detto – ma prima di un commento definitivo, attendiamo il deposito della sentenza e delle motivazioni. Ora comunque adotteremo altre forme di protesta. La posa delle antenne Umts non può essere coperto da nessun governo, riducendolo ad un normale atto amministrativo”.
In definitiva, lascia intendere Erik Casali, la partita delle antenne non finisce qui.
Riproduzione riservata ©