Strasburgo riconosce i passi avanti compiuti dal Titano nella lotta al razzismo e all'intolleranza, ma invita le autorità della Repubblica a mettere mano a due aspetti di grande importanza e sollecita a farlo con “maggiore urgenza”. Da ridefinire c'è il mandato della Commissione per le Pari opportunità e da scrivere la legge che riguarda le assistenti domiciliari private, le cosiddette badanti. Il rapporto dell'ECRI, la Commissione europea contro il Razzismo e l'intolleranza, sarà pubblicato a breve e conterrà le osservazioni fatte nel marzo dello scorso anno, al termine del quarto ciclo di monitoraggio sulla Repubblica di San Marino. Il rappresentante permanente al Consiglio d'Europa, l'ambasciatore Barbara Para, è intervenuta al Comitato dei Delegati dei Ministri, esprimendo il ringraziamento e l’apprezzamento delle Autorità sammarinesi per l’approccio costruttivo che gli osservatori di Strasburgo hanno dimostrato nei confronti della realtà sammarinese. “Il rapporto – ha detto l'ambasciatore - mette in evidenza quelle che l’ECRI ritiene le mancanze e prospetta le modifiche necessarie. Tuttavia – ha aggiunto - dalla lettura del testo, così come era stato evidente durante lo svolgimento della visita, risulta lo sforzo dei relatori di comprendere la realtà del Paese, per effettuarne un’analisi veritiera e approfondita. Da qui il nostro apprezzamento, ma anche il nostro impegno”. L'ambasciatore Barbara Para ha messo in evidenza l'introduzione nel Codice Penale sammarinese, nel 2008, del reato di “discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o legati all’orientamento sessuale”, prevedendo come aggravante il fatto che un reato sia commesso per tali finalità. Una sollecitazione, questa, che arrivava dalla Commissione di Strasburgo. Anche il rapporto del quarto ciclo di monitoraggio – ha assicurato – sarà uno stimolo alla riflessione per il Governo e le Istituzioni, da cui deriveranno i provvedimenti tesi al raggiungimento dell’obiettivo, certo non facile ma oggi quanto mai importante, comune a tutti i Paesi membri del Consiglio d’Europa: combattere, ridurre e, auspicabilmente, eliminare ogni forma di discriminazione e intolleranza”.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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