L'orgoglio della sinistra “quella vera” - usando le parole di Tony Margiotta – è tutta rivolta al nuovo partito che nasce e che guarda ad un progetto ancora più grande. Dopo il saluto delle forze politiche oggi la parola passa agli aderenti. Seguiranno l'approvazione di mozione conclusiva, Statuto e Codice Etico; nomina del Consiglio Direttivo, Comitato dei Garanti, Presidente e Segretario. Ancora nessuna indiscrezione su chi sarà "la bandiera rappresentativa di SSD". Si sa solo che l'intenzione è di arrivare con un unico nome.
Nel frattempo etica, libertà, difesa dei diritti, stato sociale e dovere civico negli interventi degli aderenti, che non risparmiano duri attacchi ad un'opposizione che “distrugge piuttosto che costruire”. “Non accettiamo lezioni da chi ha portato il paese allo sfascio”, dice dal pulpito Vanessa d'Ambrosio. “Oggi il Governo deve ricostruirlo”, ricorda Augusto Michelotti. Lo sta facendo con Repubblica Futura, “alleato naturale del centro riformista e liberale - afferma Simone Celli, e con Civico 10, a cui Morganti ieri sera ha spalancato le porte per una maggiore contaminazione. “Adesso.sm – continua Celli – è l'unica opzione possibile tra la restaurazione incarnata dalla Dc e la deriva populista di Rete”.
Il rafforzamento della sinistra una sfida ancora aperta. “Unire richiede più impegno – ha detto ieri in apertura di lavori Marina Lazzarini - dividere avvantaggia la parte avversa, la destra”. Ssd non lesina critiche al nuovo progetto in divenire lanciato da Ps, Psd e Mdsi. “Triste – rileva Celli – che l'elemento di condivisione massima sia il cambiamento della legge elettorale. Il che li rende una formula algebrica, niente di più”. “Come si fa a chiamare all'alleanza forze di maggioranza– chiede Morganti – per generare uno schieramento che abbia come unico fine quello di creare una sponda per qualcun altro? Siamo usciti dalla politica dei due forni. E tende la mano proprio a quella sinistra ancora all'opposizione che intende intraprendere il percorso dell'alternanza.
MF
Nel frattempo etica, libertà, difesa dei diritti, stato sociale e dovere civico negli interventi degli aderenti, che non risparmiano duri attacchi ad un'opposizione che “distrugge piuttosto che costruire”. “Non accettiamo lezioni da chi ha portato il paese allo sfascio”, dice dal pulpito Vanessa d'Ambrosio. “Oggi il Governo deve ricostruirlo”, ricorda Augusto Michelotti. Lo sta facendo con Repubblica Futura, “alleato naturale del centro riformista e liberale - afferma Simone Celli, e con Civico 10, a cui Morganti ieri sera ha spalancato le porte per una maggiore contaminazione. “Adesso.sm – continua Celli – è l'unica opzione possibile tra la restaurazione incarnata dalla Dc e la deriva populista di Rete”.
Il rafforzamento della sinistra una sfida ancora aperta. “Unire richiede più impegno – ha detto ieri in apertura di lavori Marina Lazzarini - dividere avvantaggia la parte avversa, la destra”. Ssd non lesina critiche al nuovo progetto in divenire lanciato da Ps, Psd e Mdsi. “Triste – rileva Celli – che l'elemento di condivisione massima sia il cambiamento della legge elettorale. Il che li rende una formula algebrica, niente di più”. “Come si fa a chiamare all'alleanza forze di maggioranza– chiede Morganti – per generare uno schieramento che abbia come unico fine quello di creare una sponda per qualcun altro? Siamo usciti dalla politica dei due forni. E tende la mano proprio a quella sinistra ancora all'opposizione che intende intraprendere il percorso dell'alternanza.
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