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Consiglio: passa per 5 voti (28 sì e 23 no) l'Odg della maggioranza sulla sanità

18 mar 2016
Consiglio: passa per 5 voti (28 sì e 23 no) l'Odg della maggioranza sulla sanità
Il dibattito sulla sanità va avanti e impegna l'Aula notte e mattina. Nel mirino più che l'Iss ci sono la Caruso e Mussoni. L'opposizione è chiara: il problema è politico, non sono in discussione qualità del servizio e le professionalità, ma la gestione dell'Istituto. Sinistra Unita torna sulle 'libere professioni', argomento che aveva già fatto discutere a suo tempo, ma che ha braccia lunghe. Tony Margiotta ricorda che non c'era stata condivisione, che la stessa Maggioranza non era convinta, che persino la Dc storceva il naso. Il referendum è stato un insuccesso politico – dice - che doveva portare alle dimissioni del Segretario. Sotto accusa la riorganizzazione della medicina di base. Peggio dei campi profughi, accusa, con centri sanitari nel caos. Una similitudine forte, che a qualcuno non piace, c'è chi si dissocia, ma i dubbi sono però bipartisan, e portano il Psd a sostenere che se la riorganizzazione non funziona bisogna avere il coraggio di fare retromarcia. Mentre Maria Luisa Berti si associa alle critiche di AP: l'ambito sanitario non può essere parificato alla Pa. Upr poi accusa: è vergognoso che nonostante i numerosi problemi il comitato esecutivo si riunisca con delibera d'urgenza per esaminare le urine dei Consiglieri. E si chiede: c'è un complotto dietro? Per Podeschi è inoltre emblematico che nessun membro del Congresso sia intervenuto. "In altri dibattiti – rileva - c'era la corsa per prendere la parola. Lei, Segretario, in questo momento è solo". Mussoni si assume le sue responsabilità: "ci ho messo la faccia – si difende - ma non sono un ombrello protettivo". Poi esce dalla polemica e propone: periodiche conferenze su date, liste d'attesa e servizi; regolari audizioni con i tecnici; maggiore accantonamento al bilancio dell'Iss. E sul test antidroga, chiede: dov'è il problema in un test volontario? Non dobbiamo averne paura. Alla fine anche la maggioranza deposita un proprio odg, dove impegna il Congresso a mantenere la gratuità delle prestazioni, a rafforzare la gestione, ad intervenire con adeguamenti normativi e a dare una forte risposta alle criticità e alla classe medica per mantenere le professionalità. Si chiede inoltre di promuovere un rapporto costante e un confronto periodico con il Comitato Esecutivo. “Aria fritta, enunciazioni allo stato puro” accusa Podeschi. Documento vuoto, che ribadisce quello che è già stabilito per Legge, commenta Ivan Foschi. Alla fine passa per soli 5 voti: 28 sì e 23 contrari. Mentre viene bocciato con 31 voti quello a firma Cittadinanza Attiva e Upr. La sanità entra anche nella discussione sull'Istanza d'arengo sull'Eutanasia. Tema più che mai complesso sotto il profilo etico. Si abbassano i toni, l'Aula affronta la questione con delicatezza. L'Istanza chiede di normare la materia, e naturalmente la politica si divide fra chi sostiene che nessuna legge possa sostituirsi a valori morali e fondanti e chi, invece, giudica troppo facile farsi scudo di convincimenti culturali e religiosi chiedendo ad uno Stato laico la libertà di scelta. Mussoni anticipa che a breve arriverà un progetto di legge sull'accertamento dello stato di morte che aprirà anche una valutazione su eutanasia e testamento biologico. La maggioranza annuncia che presenterà un odg. Verrà coinvolto il comitato di bioetica.

MF

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