Il Comma Comunicazioni si accende su sanità e caso Tonnini. “La tutela legale di un consigliere è tema delle istituzioni”, dice Francesco Mussoni, che chiede all'Aula una sintesi come premessa al dialogo, “in coerenza con le nostre tradizioni e regole”. A tenere banco, però, sono i problemi dell'ospedale. Il partito socialista, che aveva chiesto un comma specifico, presenta un ordine del giorno per l'avvio immediato di un confronto permanente con sindacati, Asmo e direttori UOC dell'Iss. Obiettivo: predisporre interventi normativi urgenti da dibattere in Commissione entro il 30 del mese alla presenza del Comitato Esecutivo. Alessandro Mancini incalza governo e maggioranza: “non avete voluto il dibattito per paura, perché non volete il confronto o non avete le idee chiare?”
“Per ottimizzare i lavori” – risponde Franco Santi, che rimanda al progetto di legge sui medici in prima lettura a luglio. “Primo passaggio – dice - a cui dovranno seguirne altri sia di carattere normativo che gestionale per costruire una strutturale indipendenza dell'Iss nella gestione delle risorse”. Jader Tosi ribadisce: “la professione medica non può essere più inquadrata nella pa”. Margherita Amici rassicura sul sostegno di Repubblica Futura al Segretario e ricorda che i problemi nella sanità hanno radici profonde. “Urgente – aggiunge Marina Lazzarini – anche la revisione dell'atto organizzativo dell'Iss che con il piano sanitario dovrà stabilire quali servizi sono necessari a san marino e quali organizzare in rete”.
Protesta Stefano Canti: “dovete dire apertamente se volete smantellare la sanità?”.
Si parla anche dell'allarme riciclaggio lanciato dalla direzione investigativa antimafia.
“La prima causa dell'infiltrazione delle cricche – attacca Marianna Bucci - è il governo, ieri come oggi. Non presenta le leggi su corruzione privata e traffico di influenze che permetterebbero al paese di rivalersi su certi personaggi che si sono inseriti nel sistema per fare i propri interessi”.
Federico Pedini Amati, in riferimento alla lettera dell'avvocato di Confuorti sul Corriere della Sera, chiede al Governo di denunciarlo se è vero che ha millantato rapporti di collaborazione con l'Esecutivo. “ Omette però di dire – risponde Roberto Giorgetti - che lo stesso giornalista chiede all'avvocato di produrre il contratto. E su questo non è arrivata nessuna risposta. Il problema – dice – nasce quando certi argomenti diventano battaglia politica, subendo distorsioni a seconda dell'obiettivo che si vuole perseguire”. Per Tony Margiotta la denuncia è un atto dovuto. “Non possiamo permettere che personaggi di questo calibro vadano ad infangare Governo, Ccr e Repubblica. Chiuse le indagini ci costituiremo parte civile”.
Si torna a parlare di banche con l'opposizione che presenta un ordine del giorno per togliere le manleve, ritirare le ratifiche relative agli atti del cda di Cassa tra aprile e settembre del 2017 e per azioni civili a tutela degli interessi di Stato e Carisp. Non manca, infine, una riflessione sul clima di incomunicabilità, “enorme fardello sulle spalle di tutto il paese” dice Fabrizio Francioni, che indica una via d'uscita: l'ascolto. Lancia quindi un appello all'Aula intera, Congresso compreso, “ per aprire canali di un dialogo prezioso per l'azione del governo stesso. Non è possibile uscire da soli dalle difficoltà”. Sì al dialogo, dice Iro Belluzzi, ma che riparta dalla chiarezza su quanto avvenuto nel sistema bancario e sui conti pubblici”.
MF
“Per ottimizzare i lavori” – risponde Franco Santi, che rimanda al progetto di legge sui medici in prima lettura a luglio. “Primo passaggio – dice - a cui dovranno seguirne altri sia di carattere normativo che gestionale per costruire una strutturale indipendenza dell'Iss nella gestione delle risorse”. Jader Tosi ribadisce: “la professione medica non può essere più inquadrata nella pa”. Margherita Amici rassicura sul sostegno di Repubblica Futura al Segretario e ricorda che i problemi nella sanità hanno radici profonde. “Urgente – aggiunge Marina Lazzarini – anche la revisione dell'atto organizzativo dell'Iss che con il piano sanitario dovrà stabilire quali servizi sono necessari a san marino e quali organizzare in rete”.
Protesta Stefano Canti: “dovete dire apertamente se volete smantellare la sanità?”.
Si parla anche dell'allarme riciclaggio lanciato dalla direzione investigativa antimafia.
“La prima causa dell'infiltrazione delle cricche – attacca Marianna Bucci - è il governo, ieri come oggi. Non presenta le leggi su corruzione privata e traffico di influenze che permetterebbero al paese di rivalersi su certi personaggi che si sono inseriti nel sistema per fare i propri interessi”.
Federico Pedini Amati, in riferimento alla lettera dell'avvocato di Confuorti sul Corriere della Sera, chiede al Governo di denunciarlo se è vero che ha millantato rapporti di collaborazione con l'Esecutivo. “ Omette però di dire – risponde Roberto Giorgetti - che lo stesso giornalista chiede all'avvocato di produrre il contratto. E su questo non è arrivata nessuna risposta. Il problema – dice – nasce quando certi argomenti diventano battaglia politica, subendo distorsioni a seconda dell'obiettivo che si vuole perseguire”. Per Tony Margiotta la denuncia è un atto dovuto. “Non possiamo permettere che personaggi di questo calibro vadano ad infangare Governo, Ccr e Repubblica. Chiuse le indagini ci costituiremo parte civile”.
Si torna a parlare di banche con l'opposizione che presenta un ordine del giorno per togliere le manleve, ritirare le ratifiche relative agli atti del cda di Cassa tra aprile e settembre del 2017 e per azioni civili a tutela degli interessi di Stato e Carisp. Non manca, infine, una riflessione sul clima di incomunicabilità, “enorme fardello sulle spalle di tutto il paese” dice Fabrizio Francioni, che indica una via d'uscita: l'ascolto. Lancia quindi un appello all'Aula intera, Congresso compreso, “ per aprire canali di un dialogo prezioso per l'azione del governo stesso. Non è possibile uscire da soli dalle difficoltà”. Sì al dialogo, dice Iro Belluzzi, ma che riparta dalla chiarezza su quanto avvenuto nel sistema bancario e sui conti pubblici”.
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