Inevitabile che le vicende giudiziarie siano piombate all’ interno della seduta consiliare. Già alle prese con la delicata questione cassa di Risparmio. Questa mattina le forze di opposizione si sono incontrate per decidere che atteggiamento tenere nei confronti del Consigliere Marco Gatti, in qualità di presidente della Commissione antimafia. Stando a indiscrezioni, ci sarebbe l’ intenzione di chiedere un suo passo indietro dall’ organismo di inchiesta. Richiesta questa che potrebbe arrivare proprio dagli stessi membri della commissione. Ma tornando a Carisp in seduta segreta il riferimento del Segretario Valentini, sulla necessità di accompagnare il processo di rafforzamento della Cassa di risparmio. L'intervento si aggira sui 60 milioni di euro. Il responsabile alle Finanze ha individuato tre ipotesi per reperire la somma ricordando come la criticità della Cassa sia dovuta alla svalutazione del patrimonio Delta". "Tutte cose già note", il commento di alcuni consiglieri sia di minoranza che di maggioranza, quindi una seduta a porte chiuse inutile. “Un dibattito realistico e razionale”, per altri. La maggioranza sta preparando un ordine del giorno che vorrebbe condiviso.
In apertura il saluto dei Capitani Reggenti, su trasparenza e risanamento hanno assicurato che saranno neutrali, ma non distaccati. Poi il richiamo alla responsabilità della classe politica; soprattutto verso una cittadinanza che vede il distacco tra il quotidiano e le alchimie della politica. “Possiamo farcela attraverso un grande sforzo collettivo, unendo le forze” hanno detto Maurizio Rattini e Italo Righi. Chiedendo scelte immediate e coraggio alla politica, il contributo delle forze sociali e imprenditoriali. Ci sono “segnali di speranza e di ottimismo”, ha concluso la Reggenza assicurando il ruolo di garante della coesione tra le differenti componenti politiche ed istituzionali affinché si diffonda sempre più quel “comune sentire” in grado di superare il difficile momento.
Di seguito il testo integrale
In questa prima seduta consiliare da noi presieduta, desideriamo rivolgere a tutti Voi, Onorevoli Consiglieri e Onorevoli Membri del Congresso di Stato, il nostro saluto più cordiale ed esprimere l’auspicio per una proficua attività ed una fattiva collaborazione.
E’ forte in noi la preoccupazione per il momento storico e le difficoltà che il nostro Paese sta affrontando, sicuramente uno dei più difficili del dopoguerra e che tutti i Sammarinesi vivono con preoccupazione e apprensione.
Difficoltà che hanno origine non solo da cause interne ma, come ben sappiamo, anche da una congiuntura globale internazionale e soprattutto da dinamiche di interrelazione con la vicina Repubblica Italiana che ci costringono a ripensare i termini del nostro sviluppo economico, sociale e politico, un modello di sviluppo non più convincente e da ripensare alla luce delle strategie internazionali.
San Marino ha dimostrato concretamente di aver imboccato la strada irreversibile della trasparenza nonché la sua volontà di porsi a pieno titolo tra i Paesi virtuosi adeguandosi agli standard internazionali in materia finanziaria, di contrasto alla criminalità organizzata, alla corruzione ed al terrorismo. Un impegno, questo, che ha ottenuto e sta ottenendo significativi riconoscimenti, in particolare da parte di tutti gli importanti Organismi Internazionali che oggi ritengono San Marino Paes virtuoso e collaborativo. Risultato, questo, che sta contribuendo a consolidare la fruttuosa collaborazione e ampliare sempre più i fraterni legami che uniscono l’amica Repubblica Italiana e San Marino, portando tutti noi ad una rinnovata convinzione di poter dare, quanto prima, soluzione ai problemi di comune interesse.
Oltre a delineare un nuovo e solido modello economico, questa crisi ci costringe a portare avanti con determinazione una politica di rigore e di risanamento dei conti pubblici attraverso una decisa azione di contenimento della spesa corrente ed un sapiente impiego delle risorse al cui interno vive, comunque, la volontà di continuare a garantire ai suoi cittadini quella condizione di serenità e benessere diffuso che fino ad ora sono stati al centro delle politiche di sviluppo.
La Reggenza sarà neutrale ma non distaccata perché è convinta che il risanamento e lo sviluppo sono mete raggiungibili se tutti noi - ciascuno nel proprio ruolo, senza attardarsi nel rimpianto delle occasioni mancate e nella ricerca degli errori compiuti nel passato - sapremo ritrovare quel senso del bene comune e dello Stato che è essenziale per lo sviluppo duraturo del Paese e saremo in grado di cambiare molte cattive abitudini ed eliminare le insufficienze che ci portiamo dietro da anni.
Dal nostro punto di vista l’emergenza impone alle parti politiche di essere responsabili, di trasferire il confronto ad un più alto livello istituzionale, di trovare un momento di riflessione utile a non rinunciare alle proprie posizioni, ma a sostenerle in un clima non condizionato dal dibattito quotidiano.
Ora più che mai la politica ed i politici devono dimostrare di non avere paura di agire collettivamente e manifestare che è il momento di far prevalere l’interesse generale su qualsiasi calcolo particolare nella consapevolezza che la politica non lascia spazio al populismo e all’antipolitica quando sa farsi classe dirigente, quando sa cogliere per tempo i cambiamenti necessari e sa far fronte alle sfide del momento.
Anche perché i nostri cittadini, che stanno dando prova di maturità e responsabilità, guardano con preoccupazione alla distanza e dissonanza crescente tra le difficoltà del loro quotidiano e le contorte alchimie della politica, e sempre meno comprendono e sopportano le sterili e non sempre utili contese della politica. Chiedono invece alla classe politica di far corrispondere il loro agire al sentire comune, di conoscere e vedere realizzati progetti efficaci per il futuro della Repubblica, così da poter tornare a guardare con serenità al loro avvenire e, soprattutto, a quello dei loro figli.
La crisi sta infatti aggravando, soprattutto, le difficoltà dei giovani che da troppo tempo si trovano a vivere uno stato di precarietà che non consente loro un progetto di vita lavorativa ed esistenziale.
Se non offriamo ai nostri ragazzi nuove possibilità di occupazione, di affermazione sociale ed una prospettiva di vita dignitosa la partita del futuro è persa non solo per loro, ma per tutti.
Le stesse domande e le stesse attese vengono dall’economia e dalle imprese che, oltre a subire gli effetti della grave crisi economica e finanziaria mondiale, stanno pesantemente pagando le conseguenze del rapporto con l’Italia e ci chiedono di accelerare la fase della ricostruzione, del rilancio e di iniziative per dare risposte concrete alla crisi e avviare una nuova stagione di crescita economica.
Possiamo farcela se riusciremo a superare le difficoltà attuali attraverso un grande sforzo collettivo, unendo le forze e ritrovando quel senso di un comune destino e quella tensione morale e civile che in altri momenti cruciali della nostra storia abbiamo saputo esprimere, richiamandoci ai valori fondanti della nostra Comunità, valorizzando quel patrimonio di intelligenza, energia e di seria operosità che costituisce la risorsa più preziosa della nostra Repubblica e ristabilire quell’autorevolezza della classe politica e quel senso di fiducia verso le Istituzioni che è condizione indispensabile per porre mano a riforme e scelte che non possono più essere rinviate e che hanno bisogno di analisi e condivisioni.
Questo richiede di privilegiare gli interessi generali della Repubblica a quelli dei singoli e dei gruppi e di farci guidare nelle scelte politiche dai grandi valori della condivisione e dell’equità, della giustizia sociale e dai bisogni dei cittadini, dedicando particolare attenzione a quelle fasce della popolazione che maggiormente risentono delle conseguenze della crisi: quanti hanno perso il lavoro, i giovani, gli anziani e le famiglie.
A questa esigenza di operare scelte immediate e lungimiranti sono chiamati tutti coloro che ricoprono posizioni di responsabilità nella vita politica e sociale del nostro Stato ed ognuno deve fare la sua parte:
- alla politica è richiesto il coraggio e la capacità di svolgere quella funzione insostituibile di stimolo e di valutazione delle priorità che portano ad un impegno concreto nelle principali riforme in corso, nell’interesse prioritario della giustizia sociale e dei bisogni dei cittadini;
- alle forze sociali e imprenditoriali è richiesto di dare solidamente il loro contributo allo sviluppo, nella speranza che ci sia sempre più coesione fra due componenti essenziali per la crescita del nostro sistema.
Le difficoltà sono tante ma ci sono “segnali di speranza e di ottimismo”, quindi oggi la priorità è consolidare questi segnali. Se tutti insieme continueremo a lavorare su un percorso virtuoso in grado di alimentare la fiducia, presto saremo in grado di adeguarci nel modo migliore ai cambiamenti e alla nuova realtà che sta avanzando e così superare al meglio questa fase di criticità.
Per questi motivi la Reggenza, sentendo forte la responsabilità istituzionale e personale del momento attuale, si renderà garante di quel richiamo alla solidale coesione tra le differenti componenti politiche ed istituzionali affinché si diffonda sempre più quel “comune sentire” in grado di superare i particolarismi e di concretizzarsi in scelte largamente condivise.
A questo proposito, la Reggenza valuta positivamente i tanti momenti di impegno comune e di positiva convergenza di cui le forze di Maggioranza e di Opposizione, nonostante la diversità di idee e di posizioni politiche, hanno dato prova con senso di responsabilità anche recentemente.
A conclusione di questo messaggio di saluto desideriamo ringraziare i nostri predecessori, Gabriele Gatti e Matteo Fiorini, per averci agevolato nel compito di assumere al meglio questo importantissimo mandato.
Cercheremo di assolvere il nostro impegnativo compito, adoperandoci, quali Presidenti di questa Assemblea, per una corretta applicazione delle regole e per un ordinato svolgimento dell’attività istituzionale.
Certi di trovare in Voi tutti la massima disponibilità e collaborazione, confidiamo nel senso di responsabilità e nel profondo senso dello Stato di ogni Consigliere auspicando che i lavori in quest’Aula si possano svolgere in un clima di confronto costruttivo, di reciproca tolleranza e di rispetto delle differenti sensibilità politiche.
Grazie a tutti Voi e buon lavoro.
In apertura il saluto dei Capitani Reggenti, su trasparenza e risanamento hanno assicurato che saranno neutrali, ma non distaccati. Poi il richiamo alla responsabilità della classe politica; soprattutto verso una cittadinanza che vede il distacco tra il quotidiano e le alchimie della politica. “Possiamo farcela attraverso un grande sforzo collettivo, unendo le forze” hanno detto Maurizio Rattini e Italo Righi. Chiedendo scelte immediate e coraggio alla politica, il contributo delle forze sociali e imprenditoriali. Ci sono “segnali di speranza e di ottimismo”, ha concluso la Reggenza assicurando il ruolo di garante della coesione tra le differenti componenti politiche ed istituzionali affinché si diffonda sempre più quel “comune sentire” in grado di superare il difficile momento.
Di seguito il testo integrale
In questa prima seduta consiliare da noi presieduta, desideriamo rivolgere a tutti Voi, Onorevoli Consiglieri e Onorevoli Membri del Congresso di Stato, il nostro saluto più cordiale ed esprimere l’auspicio per una proficua attività ed una fattiva collaborazione.
E’ forte in noi la preoccupazione per il momento storico e le difficoltà che il nostro Paese sta affrontando, sicuramente uno dei più difficili del dopoguerra e che tutti i Sammarinesi vivono con preoccupazione e apprensione.
Difficoltà che hanno origine non solo da cause interne ma, come ben sappiamo, anche da una congiuntura globale internazionale e soprattutto da dinamiche di interrelazione con la vicina Repubblica Italiana che ci costringono a ripensare i termini del nostro sviluppo economico, sociale e politico, un modello di sviluppo non più convincente e da ripensare alla luce delle strategie internazionali.
San Marino ha dimostrato concretamente di aver imboccato la strada irreversibile della trasparenza nonché la sua volontà di porsi a pieno titolo tra i Paesi virtuosi adeguandosi agli standard internazionali in materia finanziaria, di contrasto alla criminalità organizzata, alla corruzione ed al terrorismo. Un impegno, questo, che ha ottenuto e sta ottenendo significativi riconoscimenti, in particolare da parte di tutti gli importanti Organismi Internazionali che oggi ritengono San Marino Paes virtuoso e collaborativo. Risultato, questo, che sta contribuendo a consolidare la fruttuosa collaborazione e ampliare sempre più i fraterni legami che uniscono l’amica Repubblica Italiana e San Marino, portando tutti noi ad una rinnovata convinzione di poter dare, quanto prima, soluzione ai problemi di comune interesse.
Oltre a delineare un nuovo e solido modello economico, questa crisi ci costringe a portare avanti con determinazione una politica di rigore e di risanamento dei conti pubblici attraverso una decisa azione di contenimento della spesa corrente ed un sapiente impiego delle risorse al cui interno vive, comunque, la volontà di continuare a garantire ai suoi cittadini quella condizione di serenità e benessere diffuso che fino ad ora sono stati al centro delle politiche di sviluppo.
La Reggenza sarà neutrale ma non distaccata perché è convinta che il risanamento e lo sviluppo sono mete raggiungibili se tutti noi - ciascuno nel proprio ruolo, senza attardarsi nel rimpianto delle occasioni mancate e nella ricerca degli errori compiuti nel passato - sapremo ritrovare quel senso del bene comune e dello Stato che è essenziale per lo sviluppo duraturo del Paese e saremo in grado di cambiare molte cattive abitudini ed eliminare le insufficienze che ci portiamo dietro da anni.
Dal nostro punto di vista l’emergenza impone alle parti politiche di essere responsabili, di trasferire il confronto ad un più alto livello istituzionale, di trovare un momento di riflessione utile a non rinunciare alle proprie posizioni, ma a sostenerle in un clima non condizionato dal dibattito quotidiano.
Ora più che mai la politica ed i politici devono dimostrare di non avere paura di agire collettivamente e manifestare che è il momento di far prevalere l’interesse generale su qualsiasi calcolo particolare nella consapevolezza che la politica non lascia spazio al populismo e all’antipolitica quando sa farsi classe dirigente, quando sa cogliere per tempo i cambiamenti necessari e sa far fronte alle sfide del momento.
Anche perché i nostri cittadini, che stanno dando prova di maturità e responsabilità, guardano con preoccupazione alla distanza e dissonanza crescente tra le difficoltà del loro quotidiano e le contorte alchimie della politica, e sempre meno comprendono e sopportano le sterili e non sempre utili contese della politica. Chiedono invece alla classe politica di far corrispondere il loro agire al sentire comune, di conoscere e vedere realizzati progetti efficaci per il futuro della Repubblica, così da poter tornare a guardare con serenità al loro avvenire e, soprattutto, a quello dei loro figli.
La crisi sta infatti aggravando, soprattutto, le difficoltà dei giovani che da troppo tempo si trovano a vivere uno stato di precarietà che non consente loro un progetto di vita lavorativa ed esistenziale.
Se non offriamo ai nostri ragazzi nuove possibilità di occupazione, di affermazione sociale ed una prospettiva di vita dignitosa la partita del futuro è persa non solo per loro, ma per tutti.
Le stesse domande e le stesse attese vengono dall’economia e dalle imprese che, oltre a subire gli effetti della grave crisi economica e finanziaria mondiale, stanno pesantemente pagando le conseguenze del rapporto con l’Italia e ci chiedono di accelerare la fase della ricostruzione, del rilancio e di iniziative per dare risposte concrete alla crisi e avviare una nuova stagione di crescita economica.
Possiamo farcela se riusciremo a superare le difficoltà attuali attraverso un grande sforzo collettivo, unendo le forze e ritrovando quel senso di un comune destino e quella tensione morale e civile che in altri momenti cruciali della nostra storia abbiamo saputo esprimere, richiamandoci ai valori fondanti della nostra Comunità, valorizzando quel patrimonio di intelligenza, energia e di seria operosità che costituisce la risorsa più preziosa della nostra Repubblica e ristabilire quell’autorevolezza della classe politica e quel senso di fiducia verso le Istituzioni che è condizione indispensabile per porre mano a riforme e scelte che non possono più essere rinviate e che hanno bisogno di analisi e condivisioni.
Questo richiede di privilegiare gli interessi generali della Repubblica a quelli dei singoli e dei gruppi e di farci guidare nelle scelte politiche dai grandi valori della condivisione e dell’equità, della giustizia sociale e dai bisogni dei cittadini, dedicando particolare attenzione a quelle fasce della popolazione che maggiormente risentono delle conseguenze della crisi: quanti hanno perso il lavoro, i giovani, gli anziani e le famiglie.
A questa esigenza di operare scelte immediate e lungimiranti sono chiamati tutti coloro che ricoprono posizioni di responsabilità nella vita politica e sociale del nostro Stato ed ognuno deve fare la sua parte:
- alla politica è richiesto il coraggio e la capacità di svolgere quella funzione insostituibile di stimolo e di valutazione delle priorità che portano ad un impegno concreto nelle principali riforme in corso, nell’interesse prioritario della giustizia sociale e dei bisogni dei cittadini;
- alle forze sociali e imprenditoriali è richiesto di dare solidamente il loro contributo allo sviluppo, nella speranza che ci sia sempre più coesione fra due componenti essenziali per la crescita del nostro sistema.
Le difficoltà sono tante ma ci sono “segnali di speranza e di ottimismo”, quindi oggi la priorità è consolidare questi segnali. Se tutti insieme continueremo a lavorare su un percorso virtuoso in grado di alimentare la fiducia, presto saremo in grado di adeguarci nel modo migliore ai cambiamenti e alla nuova realtà che sta avanzando e così superare al meglio questa fase di criticità.
Per questi motivi la Reggenza, sentendo forte la responsabilità istituzionale e personale del momento attuale, si renderà garante di quel richiamo alla solidale coesione tra le differenti componenti politiche ed istituzionali affinché si diffonda sempre più quel “comune sentire” in grado di superare i particolarismi e di concretizzarsi in scelte largamente condivise.
A questo proposito, la Reggenza valuta positivamente i tanti momenti di impegno comune e di positiva convergenza di cui le forze di Maggioranza e di Opposizione, nonostante la diversità di idee e di posizioni politiche, hanno dato prova con senso di responsabilità anche recentemente.
A conclusione di questo messaggio di saluto desideriamo ringraziare i nostri predecessori, Gabriele Gatti e Matteo Fiorini, per averci agevolato nel compito di assumere al meglio questo importantissimo mandato.
Cercheremo di assolvere il nostro impegnativo compito, adoperandoci, quali Presidenti di questa Assemblea, per una corretta applicazione delle regole e per un ordinato svolgimento dell’attività istituzionale.
Certi di trovare in Voi tutti la massima disponibilità e collaborazione, confidiamo nel senso di responsabilità e nel profondo senso dello Stato di ogni Consigliere auspicando che i lavori in quest’Aula si possano svolgere in un clima di confronto costruttivo, di reciproca tolleranza e di rispetto delle differenti sensibilità politiche.
Grazie a tutti Voi e buon lavoro.
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