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Dalla Segreteria agli Interni alcune precisazioni sulla situazione politica

17 lug 2012
Dalla Segreteria agli Interni alcune precisazioni sulla situazione politica
Dalla Segreteria agli Interni alcune precisazioni sulla situazione politica
Qualche politico ha travisato alcune mie dichiarazioni ed una pubblicazione divulgativa. Per cui chiedo sia pubblicata la seguente precisazione.
Prima cosa: un Consiglio convocato non può chiudersi se non c’è il consenso di tutti i gruppi consiliari.
Seconda cosa. Ieri ho detto che l’attuale fase istituzionale è regolamentata dalle leggi in modo preciso e chiaro come non mai. Ciò vale sia per le dimissioni di un Segretario di Stato (in virtù di una legge del 2005); e vale per la crisi di governo la quale, in base alla legge del 2007, consegue o alle dimissioni del Congresso di Stato oppure al voto di sfiducia del Consiglio. Solo con questi atti formali è sancita l’apertura della crisi e sono attribuiti poteri “straordinari” alla Reggenza.
In questo senso tecnico non siamo ancora in crisi di governo, sebbene sia evidente che il ritiro delle delegazioni di NPS e Moderati apra una fase di crisi politica. Di conseguenza, non c’è alcuna volontà di negare l’evidenza. Ma nemmeno l’intenzione di essere tutti burattini nelle mani di chi ha scritto un brutto copione e pretende di manovrare i fili.
Terza cosa: nessuna contraddizione con le pubblicazioni con cui nel 2008 la Segreteria di Stato per gli Affari Interni ha spiegato a tutte le famiglie le nuove norme della legge elettorale. Pur avendo finalità divulgative e pur dovendo semplificare la materia, gli opuscoli riportano correttamente le principali novità legislative perfino usando la terminologia tecnica. Chi ha detto il contrario ha sbagliato, come chiarito stamane. A prescindere dalle diverse posizioni politiche, il contenuto delle leggi va riportato correttamente ai cittadini.
Quarto: questo l’aggiungo oggi. Le elezioni anticipate possono essere originate non solo dalle dimissioni del governo, non solo dalla sfiducia ma anche dalle dimissioni di almeno 30 consiglieri. Di conseguenza, si potrebbe andare direttamente alle urne, perfino saltando l’apertura della crisi ed il rito delle consultazioni.
Quinto: concludo. Intanto, è bene che il Consiglio prenda atto delle dimissioni dei due membri di governo e che sia stato approvato l’ordine del giorno da me promosso e presentato da Alleanza Popolare per consentire che sia redatta la relazione finale dell’ inchiesta condotta dalla Commissione Consiliare Antimafia. Questo è l’atto finale di un lavoro importantissimo per dimostrare la capacità e volontà di fare chiarezza e pulizia.

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