"La maggioranza ha perso la sua forza propulsiva. Il Governo è finito". Giudizio insindacabile quello di Libera. Raggiunto l'obiettivo comune della riforma dell'ordinamento giudiziario “con una forzatura”, ora sulla gestione dell'emergenza Covid – fa notare – “l'appoggio degli alleati a Rete è andato a cadere”. “Contagio altissimo, ospedale in difficoltà eppure l'Esecutivo cincischia: alcune forze negano l'appoggio al Segretario alla Sanità Ciavatta che vorrebbe misure più severe, misure – ammettono – che peraltro noi appoggiamo”.
Capitolo Finanziaria: basata, ricordano, sull'emissione di altri 150 milioni di debito. Approvata in tutta fretta, in condizioni di espressione democratica molto limitata e limitante, spicca – sottolinea Giuseppe Morganti - per “la mancanza di due elementi: coraggio e progettualità”, mettendo a nudo l'inconcludenza di chi governa nel disegnare un futuro più certo per le nuove generazioni. Il problema – sostengono – non è il debito ma il fatto che non sia supportato dalle riforme, scelte strutturali, che lo rendano sostenibile”.
Lavoro minimo di cittadinanza, riorganizzazione della sanità, ecobonus, incentivi alla cultura: Marica Montemaggi ripercorre i temi chiave condensati nel contributo propositivo di Libera alla Finanziaria. Un ruolo proattivo che il partito rivendica, cercando però “di stare molto lontani – chiarisce ancora Morganti - dai giochi di potere: non siamo interessati a ricoprire sedie che qualcuno lascerà libere molto presto”.
Nel video l'intervista a Luca Boschi, Consigliere Libera.