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Oscar Mina interviene all'Osce PA di Copenaghen: "La disinformazione sta dilagando oltre misura"

Accompagnato dal Consigliere Michele Muratori, punta i riflettori sugli "effetti devastanti che le false informazioni stanno producendo in un contesto di polarizzazione sociale"

di Monica Fabbri
8 apr 2025

Al centro dell'Assemblea Parlamentare dell’OSCE di Copenaghen temi prioritari in vista della 32^ Sessione Annuale che si terrà a luglio in Portogallo. Nell'occasione è stato ricordato quanto gli incontri interparlamentari rappresentino un "potente promemoria" dell'importanza della cooperazione multilaterale per contrastare le sfide alla sicurezza comune, in un contesto storico in cui l'ordine internazionale basato sulle regole è sempre più a rischio. Ancora una volta è la guerra in Ucraina la principale minaccia alla sicurezza e alla stabilità nell'area OSCE. Il Capo Delegazione Sammarinese Oscar Mina rimarca alcuni aspetti rilevanti ampiamente dibattuti come quelli della responsabilità sui crimini di guerra e anche il sostegno alla futura sovranità di Kiev per la sua massima resilienza a lungo termine. Si è anche parlato di un altro conflitto, quello tra l'Azerbaijan e l'Armenia, in procinto di siglare uno storico accordo di pace.

“Tuttavia – afferma Mina - le tensioni permangono, con questioni che rimangono ancora sospese come i confini ed alcuni aspetti formali non ancora delineati”. Mina è intervenuto nella commissione relativa al terzo report, sulla garanzia della democrazia e dei diritti. Nel suo ruolo di Special Rapporteur sulla Disinformazione, ha puntato i riflettori sugli effetti devastanti che le false informazioni stanno producendo in un contesto di polarizzazione sociale. Ha preso ad esempio il conflitto in Ucraina, dove quasi la totalità delle notizie false nega le atrocità perpetrate dalla Russia o demonizza gli ucraini. Un problema per la democrazia – afferma - e una delle questioni urgenti da affrontare, prioritarie per OSCE e Commissione europea, che stanno studiando gli interventi mettere in campo, “come quello di rafforzare e rendere più difficili gli attori stessi della disinformazione, contrastare le ingerenze straniere sugli attacchi informatici - quindi c'è in ballo anche l'intelligenza artificiale - rafforzare la resilienza delle società contro la disinformazione attraverso una sorta di alfabetizzazione mediatica e infine cooperare con istituzioni, autorità nazionali e società civile. Tutto questo per dare un'idea di quello che è il momento polarizzato da un punto di vista geopolitico nel campo della libertà di espressione e soprattutto della disinformazione che in questo momento sta dilagando oltre misura, e che sta creando notevoli problemi in tutta la regione dell'OSCE”.





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