Ieri, dopo il sit-in davanti a Cassa di Risparmio, la serata post Consiglio della coalizione Democrazia in Movimento, alla sala ex tiro a volo di Murata. La mancata partecipazione alla votazione della patrimoniale, hanno spiegato gli esponenti di DiM, era giustificata dalla volontà di non legittimare un provvedimento iniquo e totalmente da riscrivere. E poi l'ordine del giorno di censura a Celli. “A quanto pare – è stato detto – la Maggioranza ha perso 2 voti - un astenuto, ed uno a favore dell'odg dell'Opposizione -; ci aspettiamo che altri consiglieri inizino a dissociarsi”. Valutata positivamente, invece, l'approvazione dell'odg per procedere legalmente contro quanto dichiarato sul Corsera dal legale di Confuorti. Da qui l'auspicio che il Congresso agisca di conseguenza. E poi un ritorno sulla “questione titoli” e un focus sulla situazione di Carisp. “Vediamo una governance guidata da Fabio Zanotti – hanno affermato i relatori – che sta facendo tutto tranne gli interessi della banca, con sperpero di denaro in consulenze e spese personali”. Infine la partita degli Npl Delta. Sottolineata la differenza di 180 milioni tra la relazione pubblicata da un giornale on line e il prezzo di vendita. “Se ci sono interessi – è stato detto – devono emergere".
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