“Quel che sapevo ve l’ho raccontato e, se richiesto, lo riferirò al magistrato, poi chi avrà titolo giudicherà”. Si chiude così l’editoriale shock di Belpietro, l’ultimo atto di una battaglia - quella di “Libero”, contro il Presidente della Camera - senza esclusione di colpi. Il direttore del quotidiano rivela che “qualcuno” avrebbe pensato di organizzare un attentato a Fini, per poi far ricadere la colpa sul Premier condizionando così l’esito delle elezioni. Si parla del luogo – la città di Andria – e del periodo: la prossima primavera. Ma non solo; per organizzare il progetto – si legge – ci “si sarebbe rivolti a un manovale della criminalità locale, promettendogli 200mila euro”; obiettivo il ferimento di Fini e lo screditamento politico e personale di Berlusconi. Una bomba quella di Belpietro, che tuttavia non garantisce sull’attendibilità della fonte. Quel che è certo è che – sulla vicenda - il Procuratore di Trani ha deciso di aprire un’indagine. Nell’articolo si parla poi di un rapporto mercenario intercorso, lo scorso anno, tra il Presidente della Camera e una prostituta di Modena. Durissime le reazioni di Futuro e Libertà. “Se Belpietro insiste per saperne di più di falsi attentati – replica con sarcasmo Italo Bocchino – può chiedere al suo caposcorta”. Chiaro il riferimento all’aggressione armata di 3 mesi fa al direttore di “Libero”, sulla cui veridicità in molti hanno avanzato seri dubbi. “Quest’ultimo delirio – afferma il segretario amministrativo di FLI lo Presti – la dice lunga sulle condizioni psichiche di questo giornalista, che ha fatto dell’ingiuria e della calunnia il leit-motiv della sua carriera”.
Gianmarco Morosini
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