“Rifiutiamo la proposta indecente della Dc”. Più che un appello, un grido di battaglia. A lanciarlo Giuseppe Morganti, convinto che le scelte del suo partito non siano definitive e che ci sia ancora margine per riportare il Psd sui giusti binari. E a quel margine si aggrappa con tutte le sue forze. I democratici non si arrendono, intendono combattere fino in fondo. “In gioco – dicono – c'è la dignità del partito”.
La riunione di venerdì sera di gruppo consigliare e segreteria è stata infuocata. “E' bastata una sola parola da Via delle Scalette – spiega Morganti - perché il Psd strambasse”. Usa termini marinari non a caso, forse per offrire l'immagine di una nave in balia dei venti. Morganti ne è convinto: la base non vuole che ci si adegui pedissequamente alla politica di altri con cui, tra l'altro, sono forti i contrasti sui temi programmatici. L'incontro con la dc – auspica - deve essere paritetico, al contrario si cede sul fronte dei contenuti”. All'orizzonte, quindi, c'è un nuovo campo di battaglia. Sarà il Consiglio Direttivo di mercoledì sera.
“Ingenuo – dice Morganti - sostenere che le dimissioni della Lazzarini debbano essere respinte. Non potranno che essere reiterate se il partito continuerà nella sciagurata scelta non di votare ( come sostenuto dal capogruppo Giovagnoli) ma cosa votare”. C'è chi vede nella strada indicata dalla dc la volontà di spezzare ssd e spaccare il psd. I democratici non hanno però alcuna intenzione di vedere sacrificato il percorso con Su e Labdem. Resta sul tavolo la proposta di una grande coalizione, senza preclusioni.
Intanto Civico 10 rinnova l'invito a Rete a salire sul grande carro per vincere al primo turno. Cosa faranno Elena Tonnini e i suoi? “Stiamo ancora sondando informalmente ma risposte non ne abbiamo ancora ricevute” – confida Matteo Ciacci. Rimane la speranza di una condivisione. “Non vogliamo primogeniture, saremo tutti sullo stesso piano”. È un'operazione comunque difficile, ammette. Del resto Rete ha sempre posto il veto su certi partiti e non sembra disposto a cambiare idea mentre Civico 10 rimane fermo nella volontà di guardare oltre il 'blocco movimentista'. Nessuno conferma ma a questo punto risulta difficile credere che la questione non sia stata oggetto di confronto. Rimaniamo in attesa anche noi di risposte ufficiali che, chissà, potrebbero arrivare nelle prossime ore, magari in conferenza stampa.
Monica Fabbri
E a proposito di Rete. Giovedì sera incontrerà la popolazione all'anfiteatro all'aperto dietro il cinema Turismo per parlare di crisi di Governo, referendum, pensioni, Banca Centrale e Crediti deteriorati. E per approfondire – scrive in una nota – i 26 punti proposti a quello che definisce il defunto tavolo riformista, ma anche per parlare dei progetti per il futuro e del rapporto con il Movimento Democratico San Marino Insieme. La scelta del luogo non è casuale, proprio lì quattro anni fa Rete si presentava pubblicamente per la prima volta.
La riunione di venerdì sera di gruppo consigliare e segreteria è stata infuocata. “E' bastata una sola parola da Via delle Scalette – spiega Morganti - perché il Psd strambasse”. Usa termini marinari non a caso, forse per offrire l'immagine di una nave in balia dei venti. Morganti ne è convinto: la base non vuole che ci si adegui pedissequamente alla politica di altri con cui, tra l'altro, sono forti i contrasti sui temi programmatici. L'incontro con la dc – auspica - deve essere paritetico, al contrario si cede sul fronte dei contenuti”. All'orizzonte, quindi, c'è un nuovo campo di battaglia. Sarà il Consiglio Direttivo di mercoledì sera.
“Ingenuo – dice Morganti - sostenere che le dimissioni della Lazzarini debbano essere respinte. Non potranno che essere reiterate se il partito continuerà nella sciagurata scelta non di votare ( come sostenuto dal capogruppo Giovagnoli) ma cosa votare”. C'è chi vede nella strada indicata dalla dc la volontà di spezzare ssd e spaccare il psd. I democratici non hanno però alcuna intenzione di vedere sacrificato il percorso con Su e Labdem. Resta sul tavolo la proposta di una grande coalizione, senza preclusioni.
Intanto Civico 10 rinnova l'invito a Rete a salire sul grande carro per vincere al primo turno. Cosa faranno Elena Tonnini e i suoi? “Stiamo ancora sondando informalmente ma risposte non ne abbiamo ancora ricevute” – confida Matteo Ciacci. Rimane la speranza di una condivisione. “Non vogliamo primogeniture, saremo tutti sullo stesso piano”. È un'operazione comunque difficile, ammette. Del resto Rete ha sempre posto il veto su certi partiti e non sembra disposto a cambiare idea mentre Civico 10 rimane fermo nella volontà di guardare oltre il 'blocco movimentista'. Nessuno conferma ma a questo punto risulta difficile credere che la questione non sia stata oggetto di confronto. Rimaniamo in attesa anche noi di risposte ufficiali che, chissà, potrebbero arrivare nelle prossime ore, magari in conferenza stampa.
Monica Fabbri
E a proposito di Rete. Giovedì sera incontrerà la popolazione all'anfiteatro all'aperto dietro il cinema Turismo per parlare di crisi di Governo, referendum, pensioni, Banca Centrale e Crediti deteriorati. E per approfondire – scrive in una nota – i 26 punti proposti a quello che definisce il defunto tavolo riformista, ma anche per parlare dei progetti per il futuro e del rapporto con il Movimento Democratico San Marino Insieme. La scelta del luogo non è casuale, proprio lì quattro anni fa Rete si presentava pubblicamente per la prima volta.
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