Si annuncia un nuovo scontro sul delicato tema della giustizia in aula consiliare. Dopo il tempestoso Consiglio Giudiziario plenario, nel quale la relazione annuale del magistrato dirigente è stata contestata da alcuni giudici, toccherà all’assemblea parlamentare prendere in esame il documento e aprire il dibattito conseguente. Ancora non è dato sapere come approderà all’esame dell’assemblea la relazione sullo stato della Giustizia - se cioè emendata dallo stesso magistrato dirigente, così come i giudici che avevano espresso critiche chiedevano, o se corredata del verbale della riunione del Consiglio Giudiziario plenario, per dare modo a tutti i consiglieri di verificare, attraverso la trascrizione del dibattito, quanto avvenuto in seno al massimo organismo giudiziario. Un dibattito che si annuncia acceso anche dopo le dichiarazioni rese dal Presidente dei Sammarinesi per la Libertà, Giuseppe Rossi, sulle presunte soffiate sull’esposto per il tirocinio Stolfi, 'arrivate – ha detto lui – proprio dal tribunale, dal magistrato dirigente'. Affermazioni che pesano come macigni e per le quali il magistrato dirigente Valeria Pierfelici ha presentato un esposto al Giudice Inquirente riservandosi ogni iniziativa legale. Un esposto che preoccupa i consiglieri Monica Bollini e Glauco Sansovini, che nei giorni scorsi hanno consegnato alla Reggenza una lettera riservata, nella quale espongono i motivi delle loro preoccupazioni.
A questo si aggiunge anche la risposta che il Segretario della Giustizia, Fabio Berardi, dovrà dare all’interpellanza presentata da oltre 30 consiglieri sul caso del dipendente di banca indagato per presunta violazione del segreto professionale. Si chiede di appurare se il Magistrato abbia agito conformemente alla legge, ai disposti a tutela della persona, della dignità e dell’innocenza fino a prova contraria. Un tema, quello del tribunale, che pare destinato a diventare rovente.
A questo si aggiunge anche la risposta che il Segretario della Giustizia, Fabio Berardi, dovrà dare all’interpellanza presentata da oltre 30 consiglieri sul caso del dipendente di banca indagato per presunta violazione del segreto professionale. Si chiede di appurare se il Magistrato abbia agito conformemente alla legge, ai disposti a tutela della persona, della dignità e dell’innocenza fino a prova contraria. Un tema, quello del tribunale, che pare destinato a diventare rovente.
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