Mario Monti tiene duro sul rigore dei conti, ma rilancia sulla crescita, lavorando ai fianchi la Germania. Secondo un sondaggio, i consensi del suo governo calano, con un picco al ribasso per il ministro Fornero. Ma il professore sembra non curarsene. A Bruxelles Monti difende la riforma del lavoro, travolta in Senato da oltre mille emendamenti: troppi per il ministro del Welfare, che teme che venga ora “snaturata”. Il presidente del Consiglio ribadisce che l’Italia è «profondamente impegnata» nel «consolidamento dei conti pubblici e nelle riforme strutturali». E chiede all’Europa «di lavorare alla crescita». Non parla di ricette specifiche, ma boccia a priori ogni ipotesi keynesiana. E dalla maggioranza, impegnata nell’esame del Def, arriva con una risoluzione la richiesta di un “Patto fisco-contribuenti” per ridurre le tasse. Ma Pdl, Pd e Udc reclamano pure vendite del patrimonio pubblico, per accelerare «l'abbattimento del debito». E il governo, che fa dietrofront sull’acquisto di nuove autoblù denunciato da Di Pietro, dovrà usare le risorse che arriveranno della “spending review” per tagliare le tasse su lavoro, pensioni ed imprese. Intanto le inchieste su Finmeccanica continuano a sconvolgere la politica. Maroni annuncia querele contro chi accusa la Lega di aver preso tangenti, mentre i magistrati, che interrogano l’ex tesoriere del Carroccio su possibili legami con la ndrangheta, valutano le dichiarazioni del faccendiere Lavitola sugli affari a Panama dell’azienda. E se Formigoni smentisce tangenti di Finmeccanica a Cl, il governatore siciliano Lombardo, rinviato a giudizio per mafia, chiede nell’Isola elezioni anticipate.
Da Roma Francesco Bongarrà
Da Roma Francesco Bongarrà
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