L’opposizione ha annunciato di volersi recare dalla Reggenza, per dichiarare che è illegittima la convocazione di un Consiglio Grande e Generale chiamato a discutere una legge di bilancio emanata da un governo dimissionario, prima che sia stato nominato il nuovo. Chi presenterà la finanziaria, chiede l’opposizione, i Segretari dimissionari che dovrebbero tornare ad essere semplici consiglieri? Oppure svolgeranno una doppia funzione?
“La legge di bilancio -risponde il Segretario di Stato per le Finanze Stefano Macina- è presentata dal Congresso di Stato. L’emanazione della legge la fa il Consiglio Grande e Generale che è nel pieno dei propri poteri. Sono state fatte tutte le verifiche preventive -spiega Macina- sentendo anche l’Avvocatura dello Stato e la Commissione di controllo della finanza pubblica. Un Governo in ordinaria amministrazione, non può fare emanare atti normativi, mentre l’iniziativa legislativa è prevista perché l’ultima parola spetta al Consiglio. Si è cercato di non inserire nella legge articoli prettamente programmatici ma solo quelli che riguardano il bilancio e le manovre economiche che definiscono i capitoli di spesa in modo da vincolarli nel loro utilizzo. Se la nuova Maggioranza vorrà inserire articoli programmatici, lo farà tra la prima e la seconda lettura. Il Congresso di Stato -conclude Macina- aveva il dovere di inoltrare il provvedimento entro il 20 novembre, per evitare l’esercizio provvisorio. Spetta ora all’Ufficio di Presidenza determinare le date entro cui portare il bilancio in prima lettura, fermo restando che deve entrare in vigore entro il 31 dicembre”.
“La legge di bilancio -risponde il Segretario di Stato per le Finanze Stefano Macina- è presentata dal Congresso di Stato. L’emanazione della legge la fa il Consiglio Grande e Generale che è nel pieno dei propri poteri. Sono state fatte tutte le verifiche preventive -spiega Macina- sentendo anche l’Avvocatura dello Stato e la Commissione di controllo della finanza pubblica. Un Governo in ordinaria amministrazione, non può fare emanare atti normativi, mentre l’iniziativa legislativa è prevista perché l’ultima parola spetta al Consiglio. Si è cercato di non inserire nella legge articoli prettamente programmatici ma solo quelli che riguardano il bilancio e le manovre economiche che definiscono i capitoli di spesa in modo da vincolarli nel loro utilizzo. Se la nuova Maggioranza vorrà inserire articoli programmatici, lo farà tra la prima e la seconda lettura. Il Congresso di Stato -conclude Macina- aveva il dovere di inoltrare il provvedimento entro il 20 novembre, per evitare l’esercizio provvisorio. Spetta ora all’Ufficio di Presidenza determinare le date entro cui portare il bilancio in prima lettura, fermo restando che deve entrare in vigore entro il 31 dicembre”.
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