Se è difficile a San Marino, per le giovani coppie e non solo, trovare una casa in affitto o comprarla, non dipende solo dalla concessione di residenze atipiche, ma anche da diversi altri fattori, come i permessi di soggiorno che sono quattro/cinque volte più numerosi. È il senso, in estrema sintesi del riferimento in commissione del Segretario agli Esteri Luca Beccari, che ha fatto l'esempio di San Marino Città, dove non si trova una casa in affitto, anche perché quelle sul mercato sono spesso abitate da studenti dell'Università che vengono da fuori.
Beccari ha inoltre affermato che, stanti gli attuali numeri, non rappresenta un problema garantire la quota annuale di 90 residenze, per i cittadini Ue, dettata dall'Accordo di Associazione, perché già oggi i numeri sono ben più alti. Il Segretario agli Esteri ha anche divulgato alcuni dati comparativi sulle residenze concesse negli ultimi anni: 226, nel 2022; 284, nel 2023; 270 nel 2024. Mentre sono in diminuzione, quelle concesse per motivi famigliari, oppure a medici o imprenditori, si registra un aumento per quelle atipiche pensionati: nel 2022 erano state 37; nel 2023, 67 e quest'anno raggiungeranno quota 100, se si considerano quelle ancora da esaminare in commissione.
Parere favorevole, da parte del commissario Bugli e altri, sull'ipotesi del Segretario Beccari, di elevare l'attuale soglia minima reddituale di 50mila euro per poter accedere alle residenze atipiche pensionati, così come pare ampio il consenso su una semplificazione della materia residenze-soggiorni, tenendo in considerazione gli effetti dell'Accordo Ue e l'efficientamento dei controlli.
In chiusura di seduta, toni molto accesi in un botta risposta tra i commissari Fabio Righi, di Dml, e Francesco Mussoni, del Pdcs, con scambi di accuse riferiti a fatti della precedente legislatura.