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CGG: dopo il Consiglio della Finanziaria la sfida è ora la “Legge sviluppo”

Piccola polemica, ieri, alla chiusura della Sessione di dicembre

21 dic 2024

L'epilogo della Sessione era originariamente previsto per l'antivigilia di Natale. Poi l'accordo per una chiusura anticipata; con una lunga teoria di commi inevasi. Nell'ultima parte della seduta di ieri dunque – dopo l'appassionato dibattito sullo stato della Giustizia – alcune nomine, slittate in precedenza. In particolare quelle dei componenti sammarinesi del CdA di RTV: la cui piena operatività è ritenuta strategica. E qui una piccola polemica – dai tratti bipartisan - sul piano metodologico. Per anticipare la trattazione del relativo comma – molto più avanti, in teoria, in odg – è stato necessario l'ok dei due terzi dell'Aula, dopo un udp ad horas. Sferzante allora Matteo Zeppa, RETE, nei confronti del Congresso. Soprattutto negli ultimi 2 mesi l'ordine del giorno, a causa del non coordinamento – ha tuonato -, “sta diventando un po' il mercato delle vacche”.

Perplesso anche Matteo Rossi, PSD, che pure si è appellato al rispetto dell'odg. Fabio Righi, Motus, ha auspicato si portino avanti velocemente anche altri punti importanti. Il Governo potrà modificare le regole di ingaggio, ha assicurato il Segretario di Stato Fabbri; spiegando poi come l'orientamento sia quello di affrontare prima i commi non evasi nella seduta precedente. Dunque il problema del pregresso: tipico di ogni inizio di Legislatura. Una novità di questa, invece, la votazione in tempi contenuti di una Finanziaria nelle intenzioni prettamente tecnico-contabile: passaggio chiave, peraltro, del Consiglio di dicembre.

“Spacchettati” i provvedimenti più “politici” e di prospettiva, che confluiranno nella cosiddetta “Legge Sviluppo”: in Commissione a gennaio, e in Aula presumibilmente a febbraio, in quella che sarà con ogni probabilità una “Sessione-fiume”. Ritirati allora alcuni emendamenti su famiglia e natalità delle Opposizioni. Non sono comunque mancate polemiche su questo fronte. Chi ha accusato il Governo di mandare semplicemente “la palla avanti”; chi ha paventato il rischio di una futura mancanza di coperture per certi provvedimenti, con la la prospettiva di dover attendere poi l'Assestamento.





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