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Mario Monti ribadisce: "mi fermo a primavera"

12 set 2012
Mario Monti ribadisce: "mi fermo a primavera"
Mario Monti ribadisce: "mi fermo a primavera"
Con il sì della Corte costituzionale tedesca al Fondo salva stati, a Mario Monti arriva un segnale di speranza; ma il premier, confermando che il suo impegno politico finirà nella prossima primavera, deve fare i conti con un difficile fronte interno. Ai sindacati il presidente del Consiglio spiega che solo producendo di più i lavoratori potranno avere più soldi. Preoccupato che siano vanificati gli sforzi fin qui fatti dal governo, il professore reclama dai sindacati un accordo sulla produttività entro un mese. La Cisl ci sta, ma la Cgil non molla, e resta pronta ad uno sciopero generale.
E sulla legge elettorale resta l’impasse. Lo scontro rimane sul dilemma tra il premio di maggioranza e l’introduzione delle preferenze, a cui l’Udc di Casini non intende rinunciare. L’atteggiamento dei centristi, che sul premio di maggioranza sono disposti a trattare rivendicando la loro indipendenza dal Pd, piace al Pdl, che lo considera “utile”, ma non al Pd che teme blitz in Senato. I contatti fervono, anche se i bene informati sono convinti che un accordo sarà raggiunto solo dopo le primarie del Pd; ma martedì il presidente del Senato Schifani potrebbe decidere se mandare comunque la riforma in Aula senza un accordo preventivo sul nuovo sistema.
E mentre alla Camera la Lega pratica un duro ostruzionismo sul decreto legge per l’Ilva di Taranto, a sinistra Bersani conferma l’alleanza con Vendola, smentendo formalmente la propria “ira” verso Sel per il referendum sull’articolo 18 che divide il Pd. Ma al segretario gli ex democristiani del Pd e l’Udc chiedono di smarcarsi da quell’estrema sinistra che, con quel referendum, punta a demolire l’”agenda Monti”.

Da Roma Francesco Bongarrà

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