Movimento Democratico – dopo le dichiarazioni dei suoi due fuoriusciti - ricorda gli eventi che hanno portato alla rottura con Rete. “Abbiamo creato insieme il progetto DiM nel quale abbiamo creduto” - scrive in una nota. “Ad agosto, a seguito di comportamenti personali di alcuni nostri aderenti– si legge - il Direttivo di RETE ha deliberato che la fiducia era cessata, ritenendo necessarie nuove norme e regole ritenute da Md, a larga maggioranza, inaccettabili, in quanto “lesive della dignità politica e personale degli aderenti”. Da qui la scelta di interrompere il rapporto, “una ferita dolorosa – conclude la nota - nel nostro percorso politico”. Intanto Rete condivide riflessioni su un quadro politico che definisce frammentato e nebuloso. "RETE non ha bisogno di cambiare nome, né identità. DiM – scrive - è la coalizione di chi condivide intenti e dinamiche, non un cartello elettorale. E' nata sulla condivisione delle cose da fare e lavora da settimane su un programma che ogni candidato e aderente sta leggendo e commentando. Poi, qualche retroscena: alcune persone – racconta - hanno chiesto favori in cambio della candidatura anche a noi: abbiamo loro risposto di candidarsi altrove e siamo sicuri che lo faranno, non mancando di certo i politici facili a spendersi in promesse che non potranno poi mantenere.
Civico 10, in una nota, formalizza il divorzio da Andrea Zafferani: "Le nostre strade di dividono non per problemi fra le persone - scrive C10 - come spesso avviene in questi casi, ma per una semplice divergenza di opinioni, seppur profonda, su alcune vicende legate alla gestione dell’ultima parte della legislatura appena conclusa, al progetto Libera e alle sue prospettive politiche. Con Andrea abbiamo costruito un percorso bellissimo e pieno di soddisfazioni che ha raggiunto l’apice in questa legislatura".
Ieri sera la Dc ha riunito il Consiglio centrale sul programma elettorale