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Nuovo Governo: i commenti delle forze politiche

18 nov 2007
Palazzo Pubblico
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Pasquale Valentini, segretario del Pdcs: "il governo che sta per nascere ha le stesse contraddizioni del precedente, con i problemi interni al Psd e il supporto di un partito formato da consilieri che sono stati eletti nel Pdcs, cambiando casacca in corsa. Inoltre – aggiunge Valentini – non è stata tenuta in considerazione la volontà del Paese che, a suo dire, ha bocciato il precedente esecutivo". Valentini fa l’esempio dell’assemblea degli industriali e delle assemblee sindacali. Il segretario del Pdcs si riserva di commentare il programma perché ancora non l’ha visto.
Mario Venturini, coordinatore di Ap: “sono soddisfatto – dichiara - che la crisi sia stata risolta perché all’inizio sembrava complessa e difficile. Siamo molto soddisfatti per le cose scritte nel programma. Solo dando risposte a quelle priorità la nostra assemblea poteva dare il benestare all’alleanza”.
Roberto Tamagnini, coordinatore di Sinistra Unita: “il programma ci soddisfa e non ci sono alternative nella composizione della compagine anche se fino all’ultimo avremmo gradito un allargamento a sinistra. A noi preoccupa portare a casa i risultati per la popolazione e per farlo servono i numeri in Consiglio. Sono moderatamente fiducioso - prosegue Tamagnini - e se le scelte fatte sono giuste si vedrà subito su temi che riteniamo imprescindibili come il giusto processo”.
Glauco Sansovini, Ans. ”E’ un governo pateracchio che - dichiara - durerà poco. E’ la fotocopia dell’altro ed è frutto di compromessi. Non darà risultati al paese, perché non è nato su un programma. Ancora una volta i cittadini rimangono gabbati da questa maniera di fare politica. Sarebbe stato meglio andare alle elezioni”.
Romeo Morri, Popolari sammarinesi: “E’ il settimo governo in sei anni. Prosegue – afferma - l’instabilità e nei sammarinesi c’è paura per il futuro. Il primo passo di questo esecutivo – aggiunge - è stata la convocazione illegittima di una seduta del Consiglio. E’ un governo morto prima di nascere. C’è solo una strada da seguire: le elezioni anticipate”.
Giovanni Lonfernini, coordinatore dei DdC: “Come Democratici di Centro auspichiamio che la maggioranza abbia ora l’umiltà di rimettersi a dialogare con la cittadinanza e per questo chiederemo agli alleati di avviare un confronto col paese. A chi ci accusa di aver tradito il nostro elettorato, rispondiamo, che loro stessi, nel momento in cui guidavano il gruppo di coordinamento, durante la crisi, hanno cercato di rilanciare un’ipotesi di governo di large intese, con le stesse forze che il gruppo di coordinamento si propone di contrastare. Non possono pertanto dare alcuna lezione di coerenza, mentre il percorso dei DdC è sotto gli occhi di tutti”.

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