Tagliare, tagliare, tagliare, per scongiurare l’aumento dell’Iva e per disporre di fondi per la crescita. E’ l’ordine di scuderia del governo Monti per non imporre nuove tasse agli italiani, già provati dagli ultimi aumenti dei prezzi. I partiti della maggioranza reclamano una riduzione delle imposte, ed in un Consiglio dei ministri che in tempi migliori mai si sarebbe riunito in una giornata di “ponte”, il ministro Giarda presenta la strategia dei tagli della spesa pubblica.
L’obiettivo di Monti, che avrebbe stretto un patto con la signora Merkel per uscire dalla crisi grazie ad un mix di austerity e di misure per la crescita, è il pareggio di bilancio, raggiunto rivedendo la spesa dei ministeri. Tuttavia, un accordo vero e proprio su quali settori tagliare in particolare ancora non c’è, con fibrillazioni che non fanno bene alla serenità del governo, attaccato da Tremonti che lo accusa di mettere solo nuove tasse.
Se Bersani, ad esempio, non vuol sentir parlare di tagli alla scuola, il Pdl con Gasparri lancia un altolà sui fondi per la sicurezza, mentre Alfano propone una compensazione immediata tra i debiti ed i crediti dello Stato con le aziende. E se Futuro e Libertà reclama "tagli veri" e non solo "carezze" alla spesa pubblica, la Lega, con Bossi e Maroni rimasti soli a chiedere ancora elezioni anticipate incitando i sindaci alla rivolta fiscale sull’Imu, domandano che non vengano toccate le province. “A Monti bisogna reagire: non fa altro che mettere nuove tasse”, sbotta l’ex ministro dell’Interno del Carroccio mentre proseguono le indagini dei magistrati sull’uso improprio dei fondi della Lega.
Da Roma Francesco Bongarrà
L’obiettivo di Monti, che avrebbe stretto un patto con la signora Merkel per uscire dalla crisi grazie ad un mix di austerity e di misure per la crescita, è il pareggio di bilancio, raggiunto rivedendo la spesa dei ministeri. Tuttavia, un accordo vero e proprio su quali settori tagliare in particolare ancora non c’è, con fibrillazioni che non fanno bene alla serenità del governo, attaccato da Tremonti che lo accusa di mettere solo nuove tasse.
Se Bersani, ad esempio, non vuol sentir parlare di tagli alla scuola, il Pdl con Gasparri lancia un altolà sui fondi per la sicurezza, mentre Alfano propone una compensazione immediata tra i debiti ed i crediti dello Stato con le aziende. E se Futuro e Libertà reclama "tagli veri" e non solo "carezze" alla spesa pubblica, la Lega, con Bossi e Maroni rimasti soli a chiedere ancora elezioni anticipate incitando i sindaci alla rivolta fiscale sull’Imu, domandano che non vengano toccate le province. “A Monti bisogna reagire: non fa altro che mettere nuove tasse”, sbotta l’ex ministro dell’Interno del Carroccio mentre proseguono le indagini dei magistrati sull’uso improprio dei fondi della Lega.
Da Roma Francesco Bongarrà
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