Così il Segretario di Stato per gli Affari Interni, Valeria Ciavatta, ha definito il processo di adeguamento e ammodernamento della Pubblica Amministrazione. Un dibattito ripreso questa mattina, in aula consigliare, per mettere ai voti le quattro leggi che compongono il pacchetto di interventi: la legge quadro di riferimento, le norme di disciplina per i dipendenti pubblici, i concorsi e le altre forme di selezione, la legge sulla dirigenza. 35 gli iscritti a parlare in un confronto che si dimostra serrato. Dall’opposizione apprezzamenti per il lavoro compiuto dalla Segreteria agli Interni, insieme al rammarico per quello che definiscono il mancato accoglimento dei contributi che le minoranze avrebbero potuto portare. Lo dice Mauro Chiaruzzi, che lamenta la bocciatura di tutti gli emendamenti presentati in sede di commissione. L’esponente del Psd esprime dubbi e perplessità. “Il processo di trasparenza e di completa autonomia – afferma – sono difficili da realizzare. Si deve perseguire la professionalità, premiare i capaci non avere nessuna remora con chi invece non è all’altezza”. Ivan Foschi ritiene la riforma non semplifichi, ma al contrario complichi le cose e appesantisca la spesa corrente. “Il grande assente - afferma - è l’informatizzazione”. Pasquale Valentini invita ad una riflessione più approfondita “Prima di dire che la riforma non funzionerà - dichiara - occorre applicarla, l’errore più grosso sarebbe non farla”. Il Segretario della Dc mette in rilievo gli obiettivi prioritari, che sono quelli di migliorare la funzionalità, rendere i servizi più efficaci e allo stesso tempo contenere la spesa.
Giovanni Lonfernini manifesta forti perplessità sull’annunciata autonomia “Il Segretario di Stato – dichiara – diventa di fatto il vero capo dei vari uffici della Pubblica Amministrazione, e questo rischia di vedere aumentare la discrezionalità e non la sbandierata autonomia”.
“Con questi interventi - sostiene il Segretario al Territorio, Giancarlo Venturini - si chiude una fase di verifica e si apre un nuovo percorso. Dopo anni di enunciazioni - conclude - si arriva finalmente ad una riforma da tutti auspicata”. Nel pomeriggio la ripresa dei lavori.
Sergio Barducci
Giovanni Lonfernini manifesta forti perplessità sull’annunciata autonomia “Il Segretario di Stato – dichiara – diventa di fatto il vero capo dei vari uffici della Pubblica Amministrazione, e questo rischia di vedere aumentare la discrezionalità e non la sbandierata autonomia”.
“Con questi interventi - sostiene il Segretario al Territorio, Giancarlo Venturini - si chiude una fase di verifica e si apre un nuovo percorso. Dopo anni di enunciazioni - conclude - si arriva finalmente ad una riforma da tutti auspicata”. Nel pomeriggio la ripresa dei lavori.
Sergio Barducci
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