I partiti di maggioranza minimizzano quanto avvenuto in aula consiliare. Non si è trattato di una spaccatura tra partiti, ma posizioni di singoli consiglieri. Che tradotto significa che eventuali verifiche non vanno fatte all’ interno del Patto, ma delle singole forze politiche che lo compongono. Intanto lunedì, nella consueta riunione di maggioranza con il governo ci sarà l’ occasione per fare il punto non solo sull’ordine del giorno ritirato, ma anche sul decreto sulla dirigenza, sul quale alleanza popolare ricorda che l’ accordo è già stato raggiunto: “difatti il provvedimento è stato promulgato, spiega Mario Venturini, ma siamo comunque disponibili ad approfondirlo prima della ratifica di giugno”. “ certi provvedimenti hanno la necessità di essere condivisi”, ribadisce il segretario Dc, per cui c’è la necessità di approfondimenti”. Di certo al tavolo dell’ esecutivo del patto resta da chiarire l’ articolo 24. Discorso a parte per i decreti. “non sono stati messi in votazione perchè di recente emanazione, prosegue Marco Gatti, vediamo cosa producono e diamo tempo ai consiglieri per esaminarli”. Non è stata chiesta alcuna verifica interna al Patto, intenzionato ad arrivare a fine legislatura, ma una scossa è già attesa mercoledì. Con la nascita del Partito Socialista.
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