Non un attacco personale e neppure un giudizio di carattere professionale ma una questione di opportunità. Per la seconda volta Sinistra Unita si spinge a chiedere un gesto di responsabilità al Presidente di Banca Centrale. Non parlano esplicitamente di dimissioni ma di un atto di responsabilità non ben precisato, annunciando, in caso contrario, l’intenzione di ribadire domande imbarazzanti, sempre più scomode. “Non si può continuare a mantenere ai vertici persone che possano in qualche modo generare perplessità”, spiega il Coordinatore di Sinistra Unita, Alessandro Rossi, che biasima il mancato riferimento, nel curriculum presentato al Consiglio Grande e Generale, ai rapporti di collaborazione con ambienti Fingestus. “Questo – dichiara – significa che i consiglieri sono stati tenuti all’oscuro”. “Forse – aggiunge Rossi – saremo sospettosi ma riteniamo che in questo momento qualunque ombra possa risultare determinante nel delicato rapporto bilaterale con l’Italia e renda più complicata la conclusione dei negoziati, compromettendo l’uscita di San Marino dal tunnel in cui è incappato”. Rossi contesta anche il Governo, accusandolo di non voler dare risposta a questioni che ritiene invece assolutamente preoccupanti. Il Presidente di Banca Centrale, Renato Clarizia, da noi contattato, ricorda di aver svolto sempre attività di avvocato e precisa di non aver nulla a che vedere con Marco Bianchini “e neppure – dichiara - con certi personaggi che non ho mai frequentato. Ho fatto sempre l’avvocato civilista – aggiunge il Presidente di Banca Centrale - e in quelle circostanze mi sono occupato di recupero crediti, nulla di più. Si tratta di incarichi professionali precedenti alla mia nomina ai quali ho rinunciato, insieme a tutti gli altri, prima di accettare la presidenza di Banca Centrale. Francamente – aggiunge - mi pare sia tutto corretto e pienamente trasparente. Forse a Sinistra Unita serviva un elemento per sollevare un polverone politico e avere maggiore visibilità – conclude Clarizia - ma con le vicende che loro mettono in risalto io non c’entro proprio nulla”.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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