Mentre in Emilia la terra continua a tremare e si tenta di tornare alla normalità, nella politica italiana tornano le fibrillazioni. Alla Camera avanza lentissimo l’esame del disegno di legge anticorruzione anche per le resistenze del Pdl. In Senato passano le quattro fiducie con cui il governo ha blindato la riforma del mercato del Lavoro. Con questo provvedimento, il governo dice di puntare al benessere dei giovani, ma il sindacato bolla il testo approvato, che ora passa alla Camera, come un “pasticcio inestricabile”, criticando la scelta di porvi la fiducia. E mentre si rinvia il voto sull’arresto dell’ex tesoriere della Margherita Lusi, che attacca Rutelli, sempre a Palazzo Madama il governo viene battuto in commissione su un emendamento alla spending review del ministro Giarda. Mario Monti fa sponda con il governatore della Banca d’Italia Visco, che chiede meno tasse e meno spese per far crescere l’Italia davanti a una crisi che “non sarà breve e avrà costi per tutti”. Per il presidente del Consiglio, nonostante “riforme strutturali che costano politicamente e socialmente, l’Italia è ancora minacciata da enormi possibilità di contagio”. Per il premier ciò non significa modificare il mandato della Bce, ma l’Europa deve “accelerare la sua riflessione per arginare il contagio della crisi”: soprattutto la Germania, che deve “far presto” e “salvaguardare l’integrità dell’area Euro”. E intanto non si sopiscono le polemiche sull’opportunità o meno, all’indomani del terremoto, di tenere le celebrazioni e la parata militare per la festa della Repubblica, con il Quirinale che tiene il punto sulla sfilata sottolineandone la “sobrietà”.
da Roma Francesco Bongarrà
da Roma Francesco Bongarrà
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