Alleanza Popolare ha incontrato la cittadinanza per spiegare i motivi che hanno determinato l’abbandono del tavolo per la formazione della nuova maggioranza. Sono intervenuti Roberto Giorgetti, Fernando Bindi, Mario Venturini e Tito Masi. Gli esponenti di AP hanno voluto innanzitutto chiarire un punto: non è stata a causa della loro rigidità che non sono state raggiunte le intese. La realtà – hanno affermato – è che sono state cambiate le carte in tavola all’ultimo momento sulla questione del voto estero. “Con la DC – ha detto Tito Masi – stavano trattando da 9 mesi e sembrava ci fossero le condizioni per l’intesa. Poi è saltato tutto perché abbiamo capito che col sistema elettorale targato PDCS non si sarebbe sradicato il malcostume del voto di scambio con i cittadini esteri”. Accuse pesanti ribadite da tutti e quattro i rappresentanti di Alleanza Popolare che a più riprese hanno parlato di sistema in crisi e corrotto. Giorgetti ha spiegato i motivi per cui AP si è seduta al tavolo delle trattative. “ma i contenuti dell’ordine del giorno siglato in consiglio - ha spiegato - sono stati disattesi”. Per Bindi DC e PSS sono stati responsabili di oltre un decennio di pessima gestione del potere che ha creato problemi in tutti i settori, a partire dal massacro del territorio. Venturini ha voluto sottolineare che ad AP non interessano le poltrone, altrimenti avrebbe accettato le reiterate proposte di governo a tre avanzate da DC e PSS negli ultimi mesi. Tito Masi ha sottolineato la necessità che si vada al voto il prima possibile, anche senza riforma elettorale. “Spero che il PDD - ha dichiarato – non si accodi con PDCS e PSS nel nuovo governo anche perché non avrebbe più nulla di straordinario e nuovo rispetto alla coalizione precedente. E la sua presenza all’interno sarebbe probabilmente ininfluente.
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